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Mariangela Pala 29 novembre 2015
Mega deposito di gas galleggiante davanti all´Asinara
Un mega deposito galleggiante di gas in mezzo al mare, davanti all’isola dell’Asinara, con la funzione di fare da hub per tutto il Tirreno. La denuncia è del deputato Unidos Mauro Pili che parla di un piano segreto dell´Eni


PORTO TORRES - Un mega deposito galleggiante di gas in mezzo al mare, davanti all’isola dell’Asinara, con la funzione di fare da hub per tutto il Tirreno. Punto di partenza per arrivare verso il sud dell’isola, attraverso il trasporto con camion o bettoline, in un punto di raccolta costiero. Sarebbe il piano segreto dell’Eni per la “metanizzazione” dell’Isola, denunciato dal deputato di Unidos Mauro Pili, che ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico. «Un piano Gas Sardegna marchiato "strettamente confidenziale". Approdato con tutte le precauzioni del caso nei giorni scorsi nelle stanze di Palazzo Chigi, della Regione e del Ministero dello Sviluppo economico. Mittente il cane a sei zampe: l'Eni. Oggetto in inglese: Floating Storage Unit - Fsu per Sardegna. Tradotto: un mega deposito galleggiante di gas in mezzo al mare, dritto dritto davanti all'isola dell'Asinara».

Lo ha denunciato il deputato di Unidos, Mauro Pili, annunciando un'interrogazione urgente al ministro dello Sviluppo Economico. «Un progetto da concretizzare in sei mesi, tanti ne ha indicato l'Eni nel progetto inviato ai soggetti prescelti per l'operazione mani sulla Sardegna. Due le fasi proposte dall'Eni - ha spiegato Pili - la prima prevede una soluzione "ponte" da attuarsi con rimorchi e cisterne ( fino a 20 milioni di metri cubi all'anno) a partire dal 2017 e poi la soluzione "industriale" via depositi galleggiante a Porto Torres a partire dal 2020. Eni si dichiara pronta a mettere a disposizione tutta la sua esperienza commerciale. Insomma, i boiardi di Stato hanno lavorato a lungo per boicottare il metanodotto Galsi, hanno pianificato la cessazione delle centrali essenziali attraverso gli addentellati politici e adesso calano il piano energetico più becero della storia della Sardegna».

Le accuse del deputato di Unidos si rivolgono al progetto di speculazione ma soprattutto alla mancanza di rispetto verso un’area marina protetta. «Questi signori pensano di approvvigionare l'isola come nel terzo mondo, con carriole del gas via mare e peggio ancora via terra. Lo dicono e scrivono in modo esplicito nel piano: l'adozione di una configurazione a stoccaggio galleggiante basato su una nave metaniera permanentemente ormeggiata rappresenta una soluzione efficiente dal punto di vista dei costi e dei tempi di realizzazione. In realtà il risultato per questi signorotti di Stato è chiaro: fare molti soldi, speculando sull'assenza del gas metano, e investendo praticamente niente. Una vecchia nave metaniera ormeggiata in porto, adattata a deposito galleggiante e un po' di tir cisterna in giro per la Sardegna, a creare pericolo e traffico pesante. Roba da terzo mondo», ha concluso Pili.


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