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Mariangela Pala 6 ottobre 2015
Porto Torres, da un mese senz’acqua potabile
Oggi si celebra il trigesimo della “morte” dell’acqua non utilizzabile come bevanda e neppure per la preparazione degli alimenti. L’ordinanza di divieto emessa un mese fa dal sindaco Wheeler resta ancora in vigore


PORTO TORRES - Oggi si celebra il trigesimo della “morte” dell’acqua non utilizzabile come bevanda e neppure per la preparazione degli alimenti. L’ordinanza di divieto emessa un mese fa dal sindaco Wheeler resta ancora in vigore, dal 7 settembre l’acqua che sgorga dai rubinetti non è potabile: non si può usare nè per cucinare, nè per lavarsi. Pure per l’igiene dei denti bisogna utilizzare l’acqua confezionata o quella distribuita dalle autobotti di Abbanoa. Un incubo che ha rivoluzionato la vita dei cittadini costretti ogni giorno a trasportare pesanti confezioni d’acqua o bidoni nei quartieri dove è attivo il servizio di distribuzione.

Scenari da terzo mondo che fanno crescere la protesta dei cittadini e delle associazioni. «Non è dato sapere quali siano i motivi per cui Abbanoa continui ad erogare acqua non potabile, pericolosa per la salute, facendola pagare come acqua potabile. – lamenta l’associazione Civiltà è Progresso - A singhiozzo arriva in alcune piazze cittadine un’autobotte per distribuire, come nei paesi rasi al suolo dalla guerra, acqua, che parrebbe provenire esattamente dallo stesso potabilizzatore da cui proviene l’acqua di rete». A tutto questo si aggiungono i disagi degli utenti Abbanoa beneficiari della procedura di blocco degli slacci, «nonostante i proclami della nostra amministrazione, e le assicurazioni dell’assessore ai servizi sociali, secondo cui agli utenti indigenti ai quali era stato effettuato lo slaccio per morosità sarebbe stata riallacciata in pochi giorni, - accusa Civiltà è Progresso - resta “top secret” il numero dei riallacci. Il sospetto è che non sia stato effettuato a tutt’oggi nessun riallaccio».

L’associazione denuncia la situazione grave di alcune famiglie costrette ad elemosinare l’acqua per bere, cucinare e lavarsi. Nell’acqua si registra la non conformità dei parametri manganese e alluminio per cui non si può bere né utilizzare per l’igiene personale. Una stato di grave emergenza dove in gioco c’è la salute dei cittadini che si dichiarano pronti a dare battaglia. «Perché noi le bollette continuiamo a pagarle», protestano i cittadini. Le ordinanze di non potabilità si succedono a ritmo costante e gli utenti vorrebbero conoscere quali procedimenti si utilizzano per far rientrare i parametri nella norma.

«Il sindaco pare stia conducendo una battaglia personale finalizzata ad “uscire da Abbanoa”. Di recente ha dichiarato che è ora di “andare alla guerra” insieme all’altro sindaco pentastellato di Assemini, col quale pare stia mettendo insieme le strategie, non condivise dagli altri sindaci del territorio e della Sardegna», sostiene la Presidente di Civiltà è Progresso, Alba Rosa Galleri. Nel frattempo secondo l’associazione, il sindaco intratterrebbe rapporti cordiali e succubi coi vertici del gestore idrico.

«In sole ventiquattro ore si è attivato per il riallaccio dell’acqua all’asilo nido, dopo che la cooperativa che gestisce la struttura comunale si è accollata il 40% del debito del predecessore, pratica che Abbanoa è solita applicare e per la quale è stata recentemente sanzionata dall’Antitrust in maniera pesante», sottolinea la presidente Galleri. Nella “guerra” contro Abbanoa, secondo Civiltà è Progresso, il sindaco ha accantonato la delibera del 10 giugno scorso del Commissario straordinario Deligia, attraverso la quale si deliberava “di promuovere azione nei confronti della società Abbanoa, e dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, per ottenere tutti i provvedimenti cautelari e di merito volti alla risoluzione definitiva delle problematiche in oggetto, nonché al risarcimento dei danni causati all’Amministrazione e ai cittadini”.

«Quella delibera viene tenuta in qualche cassetto dal nuovo sindaco e nessuno, - prosegue Alba Rosa Galleri - né della maggioranza né della minoranza, si è attivato in consiglio comunale per chiedere spiegazioni e almeno per sapere attraverso quali strumenti il sindaco intenda contrastare l’operato di Abbanoa, che continua indisturbata a erogare acqua non potabile e ad applicare tutte quelle pratiche per le quali è stata sanzionata». Una situazione non più tollerabile, dove occorre agire e in fretta senza giustificazioni, perché il periodo di rodaggio della nuova amministrazione sarebbe finito, «signor sindaco, lei si sta comportando peggio dei suoi predecessori che qualche volta ascoltavano i cittadini e le associazioni che ne tutelano i diritti», conclude la presidente.


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