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A.B. 3 ottobre 2015
Cala il simpario sul Karel Music Expo
Terza ed ultima serata questa sera a Cagliari. Nove set in una lunga serata musicale, con Herbert Stencil, Pasquale Demis Posadinu, Nosnow/Noalps, Enrico Cipollini, Drink To Me, Pussy Stomp, Clinic, Lail Arad, Bob Log III. E prima dei concerti, i cortometraggi della rassegna Kme Movie


CAGLIARI - Una ricca serata musicale suggella questa sera (sabato), a Cagliari, la nona edizione del “Karel Music Expo”, il “festival delle culture resistenti”, ideato ed organizzato dalla cooperativa “Vox Day”. Sono ben nove i set in programma fra il “Piccolo Teatro Santa Croce” (a partire dalle ore 20) ed il “Teatro Civico di Castello” (dalle 20.50): protagonisti i sardi Herbert Stencil, Pasquale Demis Posadinu ed il duo Pussy Stomp, la band maltese nosnow/noalps, il cantautore ferrarese Enrico Cipollini, i piemontesi Drink To Me, l'americano Bob Log III e due diverse proposte in arrivo dall'Inghilterra: la cantautrice Lail Arad ed i Clinic. A precedere la musica, dalle ore 18, a Palazzo Siotto, la consueta rassegna di cortometraggi a cura di Daniela Lucato e dedicata alla promozione del cinema indipendente e dei giovani filmmakers nazionali ed internazionali. Sei i lavori in visione in questa terza ed ultima serata del Karel Music Expo. Due gli italiani: “Messaggi Da Fuori”, di Alessio Pasqua, che racconta il ruolo della radio nelle carceri come mezzo di comunicazione con l'esterno, e l'intimista “Dopo la notte noi”, di Simone Saponieri; arrivano invece da oltreoceano “The Magic Shoes”, di Sahand Nikoukar, iraniano trapiantato negli Stati Uniti, che narra le difficoltà dell'integrazione, dal Perù “La Presencia De La Ausencia”, di Wataska, un'indagine sulla devoluzione della specie umana, e dal Messico la storia tra catarsi e sogno di “Jarwie”, del messicano Rafael Rebolledo; si torna in ambito Mediterraneo con l'israeliano “No Locked Doors”, del regista Shai Blanc, che affronta il tema dell'omosessualità.

Alle 20, al Piccolo Teatro Santa Croce, prende il via la lunga serata musicale con due artisti sardi. Il primo è Stencil, nome d'arte del sassarese Francesco Frau (classe 1977), cantautore psycho-beat, come si definisce lui stesso, che ha abituato il suo pubblico ad eccentriche esibizioni accompagnato soltanto dalla sua chitarra acustica. Di recente, ha dato alla luce il suo primo album, “I Gelati alla moda”, registrato insieme alla sua band, i Debosciati: quattordici canzoni che spaziano tra diverse sfumature di rock raccontando tanto dell'autore con le sue ossessioni e perversioni, quanto di un mondo in decadenza critica. È invece nativo di Nulvi Posadinu, anche lui all'esordio discografico a suo nome, lo scorso inverno per l'etichetta sarda “Desvelos”. Dieci tracce di musica, parole e vita, che affondano le radici nella storia di un artista, da oltre dieci anni voce e autore della band Primochef del Cosmo, tornato ad essere solista. Una breve distanza separa il Piccolo Teatro Santa Croce dal Teatro Civico di Castello dove, alle ore 20.50 si accendono i riflettori per l'ultima serie di concerti. A salire per primi sul palco centrale sono i nosnow/noalps, ovvero Alex Taylor-Helleur (tromba), Nick Morales (voce, chitarra), Sarah Snow (voce, tastiere), Leona Farrugia (voce, tastiere), Bertram Cachia (basso) e Benji Cachia (batteria). La band maltese, invitata al “Kme” tramite il circuito “Network Europe”, inizia il suo cammino nei primi mesi del 2007 con il suo indie rock condito con un sound punk, reggae e ska. Un cammino che la porterà presto a registrare il primo Ep (nel 2oo8) e poi il debut album “Romantikpolitik” (2010), e ad esibirsi in giro per l'Europa. Nel 2014, i nosnow/noalps hanno pubblicato il loro terzo album, “Go Go Go Go”.

Cipollini, chitarra e voce, apre poi la serie di tre set in programma sull'“acoustic stage” del Teatro Civico di Castello. Il chitarrista e cantautore di Ferrara (in arrivo al Karel Music Expo grazie alla piattaforma “Sonicbids”), recentemente ha registrato un ep intitolato “Songs from the Shelter” come progetto solista acustico. La sua musica è principalmente radicata nel folk blues e country. Sul main stage è poi la volta dei Drink To Me, ovvero Marco Bianchi (voce, sampler, synth), Pierre Chindemi (synth, sampler), Francesco Serasso (batteria, basso, noises) e Roberto Grosso Sategna (drumpad, sampler, basso). La band di Ivrea è balzata alla ribalta nel 2012, con “S”, il fortunatissimo album considerato da molti tra i più importanti della scena indie usciti dall'Italia in questi ultimi anni. È invece dello scorso autunno il nuovo disco, “Bright White Light”, dieci brani lungo traiettorie imprevedibili dove le melodie si annullano spesso per dare vita a una forma canzone più cinematica, figlia del krautrock e della techno. Pussy Stomp, seconda proposta sul palco acustico, è il progetto formato da Mauro “Vanvera” Vacca (basso e voce) e Roberta “Skip” Etzi (chitarra), duo sardo dal sound sbrigliato, ma rigoroso. Pur restando all'interno della tradizionale forma canzone, i loro brani schivano la soluzione facile: la voce profonda si scontra con la frenesia acida della chitarra, basso e drum machine dipingono lo scenario essenziale. Diverse le influenze musicali del duo: il blues incontra la new wave, il post punk li spia senza dare nell'occhio. Dall'Inghilterra, per la prima volta in Sardegna, arrivano quindi i Clinic con la loro miscela lisergica di post-punk, psichedelia e pop mutante. I quattro di Liverpool - Ade Blackburn (voce, chitarra, tastiere), Jonathan Hartley (chitarra, tastiere, clarinetto), Brian Campbell (basso, flauto, cori) e Carl Turney (batteria, piano, cori) - che si presentano in scena con una mascherina chirurgica d'ordinanza, sono in attività dal 1997. Nata dalle ceneri dei Pure Morning, la band ha debuttato su album due anni dopo, raggiungendo però la consacrazione nel 2000 con “Internal Wrangler”. La scia del successo continua con i successivi “Walking with Thee” (2002) e “Winchester Cathedral” (2004), mentre nell'ultimo decennio si susseguono il caleidoscopico ed eclettico “Visitations” (2006), il disco più segnato da venature sixties (“Do it!”, 2008), il pop elaborato e raffinato di “Bubblegum” (2010) e l'accoppiata “Free Reign” e “Free Reign II” (rispettivamente 2012 e 2013), il secondo dei quali prodotto da un personaggio centrale della scena sperimentale newyorkese quale Daniel Lopatin, alias Oneohtrix Point Never.

Chiudono la serie di esibizioni sull'acoustic stage la chitarra e la voce di Lail Arad, artista nata e cresciuta a Londra che quattro anni fa ha fatto notizia in Francia e Germania con il suo primo album, “Someone New”. Dopo un lungo periodo in tour, ha co-prodotto il suo secondo disco, “The Onion”, tra New York e Ginevra. Un brano in anteprima, “1934 (A song for Leonard Cohen)”, è stato pubblicato in occasione dell'80esimo compleanno di Cohen lo scorso autunno. Il nuovo album di Arad (anche lei a Cagliari attraverso Sonicbids) è pronto per la pubblicazione ed è anticipato dal nuovo singolo “When We Grow Up”, attualmente in rotazione sulle stazioni radiofoniche. Il compito di calare il sipario sui concerti del nono Karel Music Expo spetta a Bob Log III, musicista, cantante, songwriter americano di base in Arizona e membro unico della sua eponima one-man band di blues lo-fi. Durante la performance indossa una tuta blu ed un casco da motociclista con maschera ad ossigeno collegata alla cornetta di un telefono che usa come microfono e che gli permette di avere mani e piedi liberi per suonare rispettivamente chitarra e batteria. Questi strumenti, combinati con il suo stile di chitarra slide, la voce distorta dal microfono del telefono ed un accompagnamento ritmico latineggiante, costituiscono la cornice compositiva delle canzoni di Bob Log III. Finita la musica, prima dei titoli di coda, spazio all'ultimo trittico di cortometraggi di animazione proposti ogni sera in collaborazione con lo “Skepto International Film Festival”, l'annuale rassegna cagliaritana che coinvolge filmmaker indipendenti di tutto il mondo sotto il segno dello scambio interculturale. In programma “Pandas”, di Matúš Vizár (Slovacchia, Repubblica Ceca), che allo Skepto si è aggiudicato quest'anno la “Menzione Speciale Miglior Corto di Animazione” e le “Menzioni Speciali del Pubblico”, “Luminaris”, dell'argentino Juan Pablo Zaramella, e “Castillo y el Armado”, del brasiliano Pedro Harres.

Nella foto: Lail Arad
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