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Sassari NewsnotiziesardegnaOpinioniEconomiaPareggio di bilancio, Sardegna è una vittima
Attilio Dedoni 29 settembre 2015
L'opinione di Attilio Dedoni
Pareggio di bilancio, Sardegna è una vittima


La brusca frenata che il Governo pensa di imporre all’introduzione del pareggio di bilancio nelle Regioni a Statuto ordinario è la dimostrazione del fatto che la sperimentazione proposta un anno fa dal ministro Padoan all’assessore Paci, e da questi accettata senza prestare ascolto alle preoccupazioni che i Riformatori hanno espresso fin dal primo momento, è da considerarsi a tutti gli effetti fallita e che deve essere superata quanto prima.

Come abbiamo detto fin dall’inizio, il pareggio di bilancio non è sbagliato in sé. Sono sbagliati, invece, i tempi con cui esso è stato applicato alla Sardegna e, su questo punto, le responsabilità dell’Assessore sono evidenti. Abbiamo detto da subito che accettare il pareggio di bilancio prima di aver risolto definitivamente la ‘vertenza entrate’ sarebbe stato un suicidio e i fatti ci hanno purtroppo dato ragione. Fintanto che a Roma ci sarà qualcuno che ha il potere di firmare (e quindi, soprattutto, di non firmare) i mandati di pagamento con cui si trasferiscono le quote erariali alla Sardegna, il sistema non potrà mai funzionare, perché lo Stato avrà gioco facile nel reperire le risorse di cui ha bisogno, trattenendo le nostre entrate e spendendole per conto proprio. La clausola dell’accordo Paci-Padoan con cui la Giunta ha accettato di non fare ricorso per reclamare le nostre quote non è stata certo inserita per caso.

Il rischio è che, mentre si blocca l’applicazione del pareggio di bilancio nelle Regioni ‘ordinarie’ per non scontentare chi ha un peso politico ben maggiore del nostro, Lombardia in primis, la Sardegna si trovi costretta invece a tenerselo, finendo per doversi fare carico di finanziare con le proprie risorse tutti i buchi che dovessero aprirsi nel bilancio nazionale. Il solo modo che avrebbe consentito al pareggio di bilancio di funzionare sarebbe stato farlo precedere dall’adozione di un sistema di trasferimento automatico delle entrate erariali, che non lasciasse a Palazzo Chigi o ai funzionari ministeriali alcun potere di bloccare i pagamenti. Oggi, invece, ci ritroviamo con un pareggio di bilancio da rispettare, un Governo che non perde occasione per fregarsi i nostri soldi e una Giunta che si aspetta di sapere da Roma a quanto ammontano le quote erariali che ci spettano secondo il nostro Statuto, vale a dire che non solo non sa come condurre la rivendicazione, ma non sa neanche cosa deve rivendicare.

*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale


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