S.A.
1 settembre 2015
Musica sulle Bocche, arrivederci al prossimo anno
Conclusa la quindicesima edizione del Festival Musica sulle Bocche, dal 26 al 30 agosto, cinque giornate di musica e paesaggi di rara bellezza
Si è conclusa domenica 30 agosto a Santa Teresa Gallura la quindicesima edizione del Festival Musica sulle Bocche con una intensa giornata iniziata alle sei del mattino, come è tradizione, per il concerto dell'alba sulla spiaggia di Rena Bianca. Diverse centinaia di persone, di ogni età, si sono riunite sull'arenile che guarda verso le scogliere di Bonifacio per attendere il sorgere del sole e ascoltare il suono primordiale dei tamburi a cornice suonati da Alfio Antico.
La giornata musicale ha continuato a scorrere sulla stessa spiaggia sotto il sole di mezzogiorno con l'ultima performance della BdaBimBumBand, marching band toscana che ha rappresentato i suoi spettacoli itineranti nei quattro giorni della rassegna. Grande attesa c'era anche per il concerto del tramonto, un altro degli incontri rituali di questo festival che sotto la direzione di Enzo Favata ha saputo sviluppare un legame sempre più significativo tra musica e paesaggio.
Dopo il magnifico concerto inaugurale al tramonto per la prima volta a Cala Grande / Valle della Luna, il festival ha proposto nella giornata conclusiva il concerto del tramonto al faro di Capo Testa, affidato al duo Giuliana Soscia alla fisarmonica e Pino Jodice al piano e il progetto "Sonata per luna crescente - jazz for two keyboards". Il numerosissimo pubblico confluito sul promontorio nel corso di tutto il pomeriggio, ha potuto assistere ad una performance di grande intensità, rafforzata dalla bellezza della cornice naturale. Applausi scroscianti e standing ovation hanno accompagnato la fine del concerto, mentre da una parte tramontava il sole e dall'altra sorgeva una grande luna rosso fuoco.
Il Festival ha poi avuto la sua conclusione gioiosa nella piazza Santa Lucia con una serata originale, in cui si sono alternati sul palco le jam session dei musicisti jazz presenti al festival, Enrico Zanisi al piano, Enzo Favata ai sassofoni, UT Gandhi alla batteria, Danilo Gallo al basso, e i giovani talenti di Santa Teresa. L'organizzazione del Festival ha infatti deciso di dare l'opportunità ai ragazzi, che coltivano con tanta serietà e tenacia la passione della musica, di esibirsi sullo stesso palcoscenico dei grandi artisti internazionali.
I ragazzi hanno risposto all'invito e tutti hanno dimostrato di meritare la scena, raccogliendo molti applausi dal pubblico. Hanno partecipato Andrea Cossu, studente di musica elettroacustica al conservatorio di Cagliari, Riccardo Pinna, pianista di Alghero, con un suo brano, Domenico Ogno con una poesia in gallurese di Andrea Quiliquini, il giovane bluesman Roberto Puleo, la cantante Simona Muntoni che ha interpretato alcuni suoi brani per voce e chitarra nel migliore stile blues-rock, Domenico Borrielli con una interpretazione di Summertime e alcune strofe di Deus ti salvet Maria, Davide Rametta con il suo djembé e i ritmi dell'Africa occidentale.
Una giornata conclusiva di grande intensità e coinvolgimento, per un pubblico sempre vario nell'età e provenienza, che ha dimostrato di aver gradito molto le scelte artistiche, giudicate di livello altissimo dagli spettatori e dagli stessi artisti che hanno seguito gli spettacoli dei colleghi. Il grande Mulatu Astatke ha ascoltato in prima fila il "canto in re" della tradizione musicale sarda interpretato dalla voce di Daniele Giallara accompagnato alla chitarra da Bruno Maludrottu. Il clarinettista francese Louis Sclavis ha assistito divertito alle performance di Stefano Di Battista con il pubblico. Mamadou Mbengas, il griot senegalese che ha dato vita ad uno dei momenti più toccanti del festival con il suo omaggio ai migranti, ha ascoltato il giorno dopo il concerto di Pino Jodice e Giuliana Soscia e la loro dedica ancora rivolta a questa tragedia del nostro tempo.
Il Festival Musica sulle Bocche ha dimostrato ancora una volta la capacità di saper unire la bellezza del paesaggio naturale alla musica internazionale, nel modo gioioso della festa popolare, senza dimenticare l'impegno e la solidarietà. Del resto nella programmazione di quest'anno il continente africano era ben rappresentato con il mozambicano Ivan Mazuze, lo straordinario danzatore etiope Melaku Belay, , Mulatu Astatke, padre dell'ethiojazz, originale commistione tra la musica afroamericana e la musica tradizionale dell'Etiopia, che ha presentato insieme ad Enzo Favata e una band di sette elementi il progetto originale "Mesa - the Table of music", un progetto originale nato sotto l'egida dell'Ambasciata Italiana in Etiopia. Tra le novità che hanno riscontrato il gradimento del pubblico e degli artisti, l'area di degustazione di cibi e vini di qualità con le cantine della Gallura e di Alghero, che ha creato una piacevole zona di conversazione e incontro tra artisti e spettatori. Altri stand erano dedicati ad attività artigianali legate alla musica come la liuteria, alle iniziative di educazione ambientale dell'Ente foreste della Sardegna, e a campagne di solidarietà con i banchetti di Amnesty International, Sardegna Palestina, Associazione Sunuugal.
Nella foto (di Ziga Koritnik): il pubblico ad un concerto
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