Nasce “Cambiavento”, lista civica per le elezioni di Cagliari 2016. Obiettivo dichiarato dal movimento: cambiare la città per non dover cambiare città. Manca meno di un anno, ma il panorama politico inizia a scaldarsi
CAGLIARI – La nuova lista “Cambiavento” si presenta partendo dal nome: CA come Cagliari, la nostra bellissima città. «Cambiamento, - spiegano dal coordinamento -quello che vogliamo: continuo ed incessante, non solo per il presente, ma per i prossimi decenni, in modo che la città che amiamo possa diventare realmente la città di tutti. Vento, come il nostro fresco maestrale rigenerante che spazza via l’umida e fastidiosa staticità delle precedenti amministrazioni, miopi e incompetenti. Il logo è semplice e pulito: il vento soffia forte, rigenerante e mai distruttivo, e piega le palme, uno dei simboli della nostra città. L’obiettivo: cambiare la città per non dover cambiare città. Non è solo uno slogan. Noi, i nostri figli e i nostri nipoti abbiamo il diritto di vivere a Cagliari, abbiamo il diritto di poter scegliere tra Cagliari e il resto del mondo, ma soprattutto abbiamo il dovere di far rivivere la città. E l’unica via è un’oculata pianificazione, accompagnata da una pronta realizzazione e da un’efficace gestione della cosa pubblica.»
«Non possiamo limitarci a decidere quale dovrà essere il colore della pavimentazione del Poetto o quale logo usare come Capitale della Cultura (italiana). Non possiamo accettare che piccoli interventi di normale amministrazione vengano celebrati al pari di grandi opere di ampio respiro. Dobbiamo indirizzare Cagliari verso le sue naturali e ovvie vocazioni. Dobbiamo realizzare interventi puntuali sul territorio che siano conseguenza di una pianificazione seria, e che non siano essi stessi l’evidenza di una mancata pianificazione. Le ultime amministrazioni non hanno delineato una direzione. Si è navigato pericolosamente a vista cercando di superare gli ostacoli che si presentavano di volta in volta. Questo ha portato ad una serie di scelte discutibili e totalmente incompatibili tra loro.»
«È questa la città che vogliamo? Cambiamo questo trend. È necessario utilizzare le nostre fortune e trasformarle in opportunità, lavoro e reddito. Queste tre parole, che dovrebbero ispirare ogni tipo di iniziativa, sono il fulcro della nostra visione. Noi abbiamo la voglia, le capacità, le idee e la struttura snella di un movimento indipendente. Non siamo politici, ma un gruppo di cittadini che ha deciso di prendersi le proprie responsabilità. Non vogliamo più delegare il nostro futuro ai politici, per poi lamentarci se falliscono: la città è anche nostra e dobbiamo prendercene cura in prima persona».
E chiudono dalla lista: «Accettiamo idee e suggerimenti. E accettiamo la candidatura di chi sente di avere qualcosa da dare alla sua città e vuole unirsi a noi per raggiungere la vittoria a maggio, e per restituire ai cagliaritani una città diventata ormai un salotto privato».
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