Domani sera, l´Anfiteatro di Monte Sirai ospiterà il concerto di The Choir of Gonville and Caius College di Cambridge, che alzerà idealmente il sipario sul trittico sonoro firmato Cedac nell´ambito del 33esimo Festival La Notte dei Poeti
CARBONIA - La magia di antichi canti celtici tra le torri nuragiche e le architetture di età fenicio-punica e romana: domani, domenica 5 luglio, dalle ore 22, nell'Anfiteatro di Monte Sirai, a Carbonia, con il concerto di The Choir of Gonville and Caius College di Cambridge, diretto da Geoffrey Webber (dedicato alla “Music of the Irish and Tudor Kings”), si alzerà l'ideale sipario sul trittico sonoro firmato “Cedac” nell'ambito del 33esimo Festival “La Notte dei Poeti”. I giovani cantori dell'Università di Cambridge (eredi della plurisecolare e feconda tradizione dei cori universitari inglesi) proporranno un suggestivo programma che sulla falsariga dell'album “In Praise of St Columba: The Sound World of the Ancient Celtic Church”, evoca le atmosfere della musica sacra irlandese tra il Settimo ed il Quattordicesimo Secolo, dal poema “Adiutor laborantium”, attribuito a San Columbano, patrono della Chiesa d'Irlanda insieme a San Patrizio e Santa Brigida, al canto gregoriano, dagli Inni di Iona ai manoscritti dell'Abbazia di Einsiedeln, in Svizzera, alle Antifone di Columbano raccolte nell'Inchcolm libellus.
L'ensemble vocale (conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, anche in virtù di importanti incisioni discografiche, come il fortunato “In Praise of St Columba”) sfoglierà anche alcune pagine del “Caius Choirbook”), uno dei più preziosi manoscritti della storia della musica inglese prima della Riforma (probabilmente realizzato per la Cappella di Santo Stefano a Westminster, e ora conservato nella Biblioteca del Goville & Caius College) contenente le partiture della Messa e del Magnificat dei più importanti compositori inglesi dell'epoca. Il fascino del canto a cappella, in cui risaltano le qualità timbriche ed espressive delle singole voci a comporre una perfetta armonia (si sposa al suono particolare del northern triple-pipes, strumento a tre canne appartenente alla tradizione scozzese, una sorta di antenato della cornamusa, raffigurato sulla Lethendy Tower, in un castello del Pertshire, ricostruito dall'etnomusicologo Barnaby Brown sulla base dello studio e la comparazione con le launeddas). I brani originali composti dal musicista di Glasgow (laureato a Cambridge) si alternano all'accompagnamento del canto nelle Antifone e negli Inni, dove lo strumento a fiato esegue una sorta di bordone su cui si dipana la linea melodica, in un raffinato gioco di armonici, creando un effetto singolare e arcano.
La purezza e l'alchimia delle voci (maschili e femminili) dell'ensemble diretto da Geoffrey Webber (precettore e direttore degli Studi Musicali del Gonville & Caius College e professore associato della Facoltà di Musica di Cambridge) insieme all'accuratezza dell'esecuzione ed alla ricerca ed interpretazione filologica di antiche partiture, cui si aggiungono le commissioni di nuovi brani a moderni compositori, fanno di The Choir of Gonville and Caius College uno dei cori giovanili più noti ed apprezzati al mondo, tanto che all'attività “ordinaria” dell'esecuzione dei brani cantati durante la celebrazione della Messa si aggiunge l'impegno straordinario, ed intensissimo, delle tournées tra Europa, Asia ed America, specialmente nell'ambito universitario, ma non solo, e spesso in collaborazione con importanti ensembles orchestrali, tra cui l'Opera Northern Ireland, la Philharmonia Baroque Orchestra di San Francisco, e l'Orchestre National Bordeaux Aquitaine.
Nella foto: The Choir of Gonville
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