«Con la nuova proroga di giugno 2015 il commissariamento della Conservatoria delle Coste festeggia il suo primo compleanno». Così Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia, ironizza sull’ennesima proroga decisa dalla Giunta Pigliaru con la delibera del 23 Giugno.
CAGLIARI - «Con la nuova proroga di giugno 2015 il commissariamento della Conservatoria delle Coste festeggia il suo primo compleanno». Così Ugo Cappellacci, coordinatore di Forza Italia, ironizza sull’ennesima proroga decisa dalla Giunta Pigliaru con la delibera del 23 Giugno. «Ci domandiamo – prosegue l’esponente azzurro-, se la Giunta non abbia un po’ di pudore a usare nuovamente la formuletta in cui si fa riferimento al proseguimento dell’incarico per il periodo strettamente necessario agli adempimenti indicati in premessa e, comunque, per un periodo non superiore a sei mesi. Perché nella sostanza è la stessa espressione utilizzata il 12 giugno del 2014, un anno fa, quando venne revocato il direttore e nominato il commissario. Poi arrivò la proroga di Dicembre, prevista per un periodo non superiore a tre mesi. Con l’approssimarsi della Primavera, però, a marzo 2015 sbocciò un’altra proroga per un periodo “non superiore a tre mesi”».
«Insomma – prosegue Cappellacci- ora si è deciso che sei mesi dureranno un anno e mezzo e chissà quanto ancora. Nel frattempo abbiamo assistito al festival della contraddizione, con una Giunta che un giorno parlava di soppressione della Conservatoria, poi di salvataggio e poi ancora di soppressione. Una confusione che non è ancora finita – evidenzia l’esponente azzurro- perché, se è vero che la giunta alcuni mesi fa ha deliberato un disegno di legge per la soppressione dell’agenzia, è vero anche che nella delibera preannuncia la successiva approvazione di apposito disegno di legge concernente la natura giuridica da attribuire alla Conservatoria delle Coste. Se l’intenzione è quella espressa con quest’ultima delibera, si può dire che il disegno di legge precedente, concernente “Abrogazione dell’articolo 16 della legge regionale n. 2 del 2007 e trasferimento delle competenze all’Assessorato della Difesa dell’Ambiente è superato. Pertanto è venuto meno – ha concluso Cappellacci- almeno sul piano politico anche il presupposto di un commissariamento finalizzato “a garantire la necessaria correntezza amministrativa, nelle more dell’esame e dell’eventuale approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge».
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