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S.I. 30 maggio 2015
Sennori celebra i poeti Dedola, Branca e Pazzola
Una serata per celebrare i più grandi poeti della Romangia. È “Sènnaru in poesia”, la manifestazione organizzata da Il Laboratorio dei Sogni, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Pro Loco di Sennori,


SENNORI - Una serata per celebrare i più grandi poeti della Romangia. È “Sènnaru in poesia”, la manifestazione organizzata da Il Laboratorio dei Sogni, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Pro Loco di Sennori, e con la collaborazione della biblioteca comunale e della cooperativa Comes. L’evento si svolgerà sabato 30 maggio 2015, alle ore 18, nei locali del Centro culturale di via Farina, a Sennori. La serata renderà omaggio ai poeti Franziscu Dedola, Biglianu Branca e Antoni Pazzola, che con i loro versi in lingua sarda, scritta e a bolu, hanno dato lustro alla Romangia, tramandando alle nuove generazioni un alto messaggio di attaccamento alle radici e ai valori familiari, sociali, religiosi e culturali del territorio.

Ospiti della serata saranno gli studiosi Tonino Rubattu, illustre poeta e linguista, fondatore del premio Romangia e autore di importantissime opere, Nicola Tanda, Franco Enna, Salvatore Tola, Salvatore Patatu, Padre Raimondo Turtas, e il parroco di Sennori, don Tore Masia.
Nel corso della serata saranno lette le poesie più rappresentative scritte dai tre poeti, scelte da Tonino Rubattu e commentate da Michele Soggia, Maria Antonietta Fois e Paolinda Marongiu; tutto con l'accompagnamento del coro in limba sarda “Sonos de coro”.

Per chiudere l’evento, gli organizzatori hanno riservato una sorpresa ai partecipanti, invitando all’incontro Cheikh Tidiane Diagne, l’uomo senegalese, “figlio adottivo” e custode dell’eredità culturale di Tziu Antoni Cuccu, un contadino sardo scomparso dodici anni fa all’età di 82 anni, dopo una vita spesa a studiare e tramandare la poesia sarda. Tziu Antoni Cuccu, da autodidatta, registrò, trascrisse e fece stampare le poesie della tradizione orale, ossia i versi che venivano narrati durante le gare poetiche che si improvvisavano nelle feste popolari dei vari paesi della Sardegna. La partecipazione di Cheikh Tidiane Diagne, sarà lo spunto per avviare un dibattito sul passato, presente e soprattutto il futuro della limba sarda.
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