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A.B. 23 maggio 2015
Piano Utilizzo Litorali: i Riformatori chiedono certezze
Il Coordinamento Cittadino algherese del partito interviene sulla prossima attuazione del Pul


ALGHERO - «Sulla prossima attuazione del Piano di Utilizzo dei Litorali è necessario un quadro certo e definito». Il Coordinamento Cittadino algherese dei Riformatori Sardi interviene sulla prossima attuazione del Piano. Recentemente, l'Amministrazione Comunale ha varato le Linee Guida che definiranno, a breve, l’adozione del Piano Urbanistico Comunale e di tutti gli altri strumenti di pianificazione, tra cui proprio il Pul, lo strumento con cui verrà disciplinato l’utilizzo del demanio marittimo come da “art.41 della Legge Regionale del 12 giugno 2006, n.9-Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”. Per il raggiungimento dell'obbiettivo, la Regione Autonoma della Sardegna, con delibera 10/28 del 17 marzo 2015, ha aggiornato le Linee Guida di supporto alle Amministrazioni che si apprestano a redigerlo.

«E’ facile intuire l’importanza che riveste simile strumento di pianificazione per la città di Alghero – spiegano i Riformatori - in quanto, con esso, si stabiliscono i punti di incontro tra il soddisfacimento degli interessi pubblici (la libera fruizione delle spiagge e della costa in generale) e quelli privati (la realizzazione di attività economiche sulle spiagge). Per quanto sopra esposto – proseguono - vista la rilevanza dell’argomento che rende di fatto l’Amministrazione responsabile del destino del territorio, come Riformatori, affinché tale processo si svolga nel migliore dei modi, riteniamo sia necessario cominciare da un quadro certo e definito di quelle che sono le aree di demanio marittimo pianificabili». Secondo il Coordinamento Cittadino, la certezza dei confini delle aree demaniali è di fondamentale importanza per la legittimità di qualsisi provvedimento che abbia per oggetto l’occupazione delle stesse zone ed il rispetto delle distanze ed altri vincoli legali. Il compito di definire i limiti del demanio marittimo spetta unicamente alla Commissione convocata ai sensi dell’Art.32 del Codice della Navigazione su proposta, in questo caso, dell’Amministrazione Comunale.

Il procedimento, da attuarsi per evitare eventuali controversie giudiziarie, sarebbe di tutela nei confronti dell’Amministrazione stessa e andrebbe a rafforzare la definizione di “demanio marittimo”. «E’ da evitare – sottolineano i Riformatori Sardi - che chiunque, in possesso di eventuali titoli possa, superando gli strumenti pianificatori o le normative vigenti, sentirsi autorizzato a posizionare alcun manufatto sul litorale. La delimitazione certa del demanio marittimo non costringerebbe l’Amministrazione a dover correre ai ripari, come recentemente accaduto, con provvedimento di diniego Suap (vedasi atto n.61 dell'8 gennaio 2015). Come Riformatori auspichiamo – concludono - che chi di dovere si attivi al più presto per avviare il processo di ridelimitazione delle aree demaniali marittime e per redigere un regolamento che possa essere d’ausilio agli operatori economici».
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