Le Organizzazioni sindacali Flaei-Cisl e Uiltec-Uil dichiarano per il periodo dal 1 al 30 giugno lo sciopero di tutti i lavoratori dipendenti da società del Gruppo E.On con sede di lavoro a Fiumesanto
PORTO TORRES - Continua l’irremovibile azione aziendale di E.On mirante a riorganizzare le attività lavorative senza rispettare i vigenti protocolli di relazioni sindacali, come anche le azioni volte a ridurre le posizioni lavorative, eliminazione di aree, linee, presidi, superamento unilaterale di modelli organizzativi consolidati nel settore elettrico nazionale, terziarizzare le attività strategiche e mettere in discussione il futuro dell’impianto, nonostante si sia a pochi giorni dall’annunciata definizione della vendita dell’impianto ad altro proprietario.
Denunciano così una situazione che perdura da tempo, le segreterie delle Organizzazioni sindacali Flaei-Cisl e Uiltec-Uil che dichiarano per il periodo dal 1 giugno al 30 giugno 2015 lo sciopero degli straordinari programmati o programmabili, degli spostamenti di orario e delle ore viaggio, e l’astensione dei lavoratori dalle sostituzioni di posizioni lavorative vacanti ovvero scoperte per assenze di lunga durata. L’astensione volontaria dal lavoro coinvolge tutti i lavoratori dipendenti da società del Gruppo E.On con sede di lavoro a Fiumesanto.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, secondo Flaei e Uiltec, persiste un movente discriminatorio e antisindacale nei confronti dei sindacati, per cui viene imposto ancora il divieto a svolgere normali attività sindacali entro il perimetro della centrale, comportamento che le organizzazioni sindacali condannano come grave atto di ulteriore irrispettosa prevaricazione, tanto da informare le autorità competenti. Le segreterie regionali di Flaei-Cisl e Uiltec-Uil denunciano il comportamento tenuto dalla Multinazionale tedesca E.On accusandola di aver compiuto a Fiumesanto l’ennesimo atto di rapina al territorio, «dove in barba al Contratto nazionale di settore elettrico, la società tedesca in ritirata, sta sconvolgendo l’organizzazione del lavoro con il solo intento di “tagliare” ancora posti di lavoro, polverizzare aree e linee organizzative presenti in tutte le centrali d’Italia».
E.On In seguito alla riduzione di 60 posti lavoro nel 2014, attraverso la riorganizzazione dell’attività produttiva intende operare un ulteriore diminuzione di 60 unità lavorative, «con il solo e semplice motivo di essere in grado di pagare al proprietario entrante Eph un dazio inferiore al momento della chiusura (closing) delle imminenti operazioni di liquidazione inerenti la vendita», sostengono i segretari regionali Flaei e Uiltec, Giuseppe Buia e Franco Peana, convinti che, la multinazionale tedesca andando via senza rispettare nessun contratto di lavoro e accordo sindacale e violando le leggi italiane, intenda consegnare l’azienda al nuovo acquirente garantendogli la possibilità di decidere in maniera arbitraria sul futuro dei lavoratori e dei cittadini locali.
«Noi già da tempo, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli, continuiamo indomiti ad opporci a questo scellerato disegno oltretutto perpetrato da un imprenditore straniero che fuggendo, dopo aver realizzato lauti guadagni, lascia Fiumesanto senza pagare il conto per i danni irreparabili provocati», affermano le segreterie regionali Flaei e Uiltec. Queste le ragioni che hanno spinto i sindacati a proclamare lo sciopero per un mese contro E.On e contro coloro che intendono “ghettizzare” Fiumesanto.
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