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A.B. 14 marzo 2015
Da maggio a Jimo la scommessa cinese della Masema
Il made in Italy è sempre richiestissimo nei mercati orientali. Della Sardegna attira soprattutto l’agroalimentare di qualità e l’artigianato artistico. Il Progetto Jimo è stato presentato ieri nella sede del gruppo, alla presenza del presidente della Camera di Commercio nord-ovest Sardegna Gavino Sini, del sindaco di Sassari Nicola Sanna e del manager Etb Sun Wenyu


SASSARI – I preparativi sono ormai quasi ultimati. A maggio si parte. Il gruppo “Masema” di Sassari, grazie alla realizzazione di uno dei centri commerciali più grandi della Cina, darà la possibilità alle imprese made in Italy di farsi conoscere ed esportare i loro prodotti nel cuore dei mercati asiatici. Sono più di duecento le aziende che hanno già aderito da tutta Italia. Il “Progetto Jimo” è stato presentato venerdì mattina nella sala conferenze della società di consulenza sassarese alla presenza degli responsabili del gruppo Giuseppe Fadda e Riccardo Gianino, del presidente della Camera di Commercio nord-ovest Sardegna Gavino Sini, del sindaco di Sassari Nicola Sanna e dell’amministratore della “Euro Top Brand” Sun Wenyu.

Ad introdurre le potenzialità del progetto sono stati Fadda e Gianino. «Mercati enormi come quelli orientali spesso fanno paura alle piccole e medie imprese – hanno spiegato i manager – la nostra iniziativa è invece ideata proprio per loro. La struttura organizzativa supporta le aziende dal punto di vista legale, amministrativo, trasporti, dogana, marketing, traduzioni ed etichettature, entrando in un mercato potenzialmente immenso a costi molto limitati, e senza investire risorse economiche. Entrare in Cina diversamente sarebbe complicatissimo». Non si tratta però di una semplice vetrina dove aspettare l’acquirente, ma di un sistema dove sono i manager locali a contattare i buyer della Cina e di altri Paesi come Corea del sud e Giappone. Si va diritto dai clienti, che possono essere sia la piccola catena di ristoranti o di negozi d’abbigliamento sia grandi catene di ipermercati.

«Questo è un progetto interessante perché ci dà un’ulteriore chiave di lettura su come poter avvicinare un mercato complesso ma interessantissimo - ha affermato Sini - Un orizzonte dove imprese e istituzioni da tempo cercano di trovare i canali giusti, cosa non sempre facile. Il modello presentato oggi sembra una delle chiavi più adeguate perché crea un collegamento con una grossa struttura di operatori locali che può aprire i mercati in loco. La prima cosa che diciamo come camera di Commercio è che l’internazionalizzazione si prepara da casa, con dosi massicce di informazione e di innovazione e analisi del mercato». Grande soddisfazione anche da parte di Sanna: «Credo si debba uscire dalla logica che il mare rappresenti un limite per i prodotti isolani – ha rimarcato il primo cittadino - Non dobbiamo avere paura delle distanze, così come non la ebbe a suo tempo Marco Polo, e oggi siamo avvantaggiati».

Sun Wenyu ha garantito il supporto del Comune della città di Jimo. «La Municipalità a ottobre 2014 ha firmato un contratto con la dogana per permettere alle aziende italiane di esporre la merce e di poterla vendere senza anticipare i dazi iva – ha spiegato il manager – Il pagamento di questo onere avviene solo a fine mese, e soltanto sul venduto. Inoltre abbiamo preso accordi con il ministero del Turismo di Pechino che ha permesso di fare diventare il centro commerciale una struttura turistico-commerciale, con apposite fermate per i visitatori». Ma cosa della Sardegna attira in particolar modo i cinesi? Secondo Wenyu, al primo posto c’è sicuramente l’agroalimentare di qualità, ma c’è forte attenzione anche per i prodotti dell’artigianato artistico, che possono avere un ritorno per il turismo. La presentazione è stata seguita da incontri con le aziende che hanno voluto approfondire i dettagli dell’iniziativa. Presenti imprese di tutto il comparto agroalimentare, dai produttori di vino, al pane, formaggi, olio e salumi. Non sono mancati artigiani ed esponenti, non solo sardi, del tessile made in Italy legato alla moda.

Nella foto: un momento della presentazione
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