Ordinata la demolizione di un fabbricato situato in via Boito per abuso edilizio. L’ufficio tecnico comunale ha accertato alcune opere edilizie in variazione essenziale rispetto al progetto approvato
PORTO TORRES - L’ufficio tecnico del Comune di Porto Torres, nella persona del dirigente responsabile, l’ing. Claudio Vinci, in seguito all’accertamento tecnico eseguito nel mese di settembre 2014, ha riscontrato presso l’unità immobiliare situata in via Boito, un abuso edilizio dovuto alla realizzazione di alcune opere in variazione essenziale rispetto al progetto approvato. Il recente decreto “Sblocca Italia” ha riformulato la normativa sugli interventi edilizi e i relativi permessi. Una serie di semplificazioni e sburocratizzazioni con un lato sapore di liberalizzazione, da molti ritenuta pericolosa per il patrimonio urbano, già sufficientemente aggressivo.
La linea dura viene indirizzata nei confronti di quegli abusi edilizi di maggior peso e, in particolare, per gli ordini di demolizione non eseguiti spontaneamente. Il riferimento è a quegli interventi realizzati senza permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, (realizzate più volumetrie o un edificio del tutto diverso da quello contenuto nel progetto). Oltre alla realizzazione di alcune opere edilizie abusive situate nel cortile e sul lastrico solare, il fabbricato principale di via Boito presenta una profondità superiore rispetto a quella indicata negli elaborati grafici di progetto, depositati presso l’ufficio tecnico comunale.
Pertanto è stata disposta un’ordinanza che obbliga i proprietari a demolire a proprie spese le opere abusive per ripristinare, entro 90 giorni dalla notifica, lo stato dei luoghi. In caso di inottemperanza si applicheranno le sanzioni che comportano l’acquisizione gratuita al patrimonio del Comune delle opere abusivamente costruite, dell’area e delle relative pertinenze. Con lo Sblocca-Italia si stabilisce infatti che, se il destinatario dell’ingiunzione a demolire non adempie a quanto impostogli dal Comune, scatta una prima sanzione tra 2mila e 20mila euro. Inoltre, se dopo l’ordine di demolizione e il pagamento della multa il colpevole non ottempera all’ordine di demolizione, la sanzione può essere periodicamente reiterata dalla Regione.
Tali sanzioni reiterate non sono, ovviamente, sostitutive dell’obbligo di demolizione che resta sempre fermo. Una risposta a quegli abusivi cronici che confidavano nell’inerzia (o nei tempi lunghi) delle pubbliche amministrazioni ad eseguire le loro stesse ordinanze di demolizione. Proprio per rimediare a tali situazioni di abusivismo rimaste nel limbo della mancata esecuzione, lo “Sblocca Italia” prevede una sanzione supplementare collegata alla mera inottemperanza all’ordine di ripristino.
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