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Mariangela Pala 2 marzo 2015
Bonifiche: Psd’az contro il progetto Syndial
Il progetto di bonifica dell’area di Minciaredda, 35 ettari di terreno inquinato nell’area industriale di Porto Torres, presentato da Syndial, non convince neppure il Partito sardo d’azione


PORTO TORRES - Il progetto di bonifica dell’area di Minciaredda, 35 ettari di terreno inquinato nell’area industriale di Porto Torres, presentato da Syndial, non convince neppure il Partito sardo d’azione. Si tratta del Progetto Nuraghe la cui realizzazione è stata affidata di recente al Gruppo Astaldi, con un intervento su un’area usata dalla Sir come deposito di stoccaggio di residui industriali fino al 1982, ma riguarderà anche le aree Peci e Palte Fosfatiche. Un milione e mezzo di metri cubi di terra sarà analizzato, classificato e trattato, 900 mila metri cubi potranno essere riutilizzati nell'area. I materiali non pericolosi verranno stoccati in una discarica apposita mentre soltanto una quantità minima di residui speciali sarà destinata altrove.

A suscitare la contrarietà del Psd’az è proprio la possibilità di realizzare due nuove discariche, di cui una per rifiuti pericolosi come le palte fosfatiche e di piattaforme tecnologiche , «tutte opere che necessitano di valutazioni ambientali accurate e di pareri determinanti ai fini della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini», sostiene il gruppo sardista che sottolinea come lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Porto Torres «non può costituire un elemento per abbassare la guardia sulle procedure burocratiche che interessano l’approvazione del progetto Nuraghe».

Il progetto per Minciaredda era stato già bocciato dal Consiglio Comunale di Porto Torres e dal Consiglio Provinciale di Sassari con voto unanime. «Noi non consentiremo che decisioni come questa passino sopra la testa dei nostri cittadini – aggiunge il direttivo cittadino sardista – e chiediamo lo stesso a tutte le forze democratiche che si stanno candidando a governare Porto Torres da maggio in poi». Il progetto, nonostante l’annuncio di Syndial, non è stato mai presentato pubblicamente. «Se i consiglieri comunali uscenti non sono stati messi nelle condizioni di conoscere il complesso e corposo piano di bonifica della discarica di Minciaredda, delle aree delle palte fosfatiche e peci fenoliche, - sostengono i sardisti - la responsabilità è solamente e totalmente di chi ha impiegato più di cinque anni per presentare un progetto di bonifica degno di questo nome».

Secondo il gruppo sardista ci sarebbe una responsabilità dell’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano che, «più volte invitata dall’amministrazione di Porto Torres a discutere di bonifiche, ha sempre preferito declinare l’invito, mentre oggi chiede con urgenza che gli enti locali si esprimano nel merito sulla bontà del progetto presentato da Syndial», accusa il Psd’Az, che chiede l’intervento urgente, al momento dell’insediamento del prossimo consiglio comunale, degli organismi tecnici, soprattutto dell’Arpas, il Savi e la stessa Provincia di Sassari, «affinché analizzino il progetto in tutti i suoi aspetti, per mettere in condizioni chi dovrà amministrare Porto Torres per i prossimi cinque anni di esprimere la posizione più idonea e favorevole per la nostra comunità», conclude il direttivo sardista.

*ingresso Syndial zona industriale Porto Torres
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