Fuori dai soliti contrasti della campagna elettorale per tornare al territorio e alla città, per costruire un reale percorso di innovazione del fare politica. E‘ il "metodo" scelto dal Partito dei Sardi
PORTO TORRES - Fuori dai soliti contrasti della politica per tornare al territorio e alla città, per costruire un reale percorso di innovazione del fare politica, capace di cogliere i problemi, ma che non si chiude negli stretti confini di un localismo ripiegato su se stesso. E‘ il "metodo" scelto dal Partito dei Sardi che si prepara ad affrontare una campagna elettorale con serenità a pochi mesi dall’appuntamento imminente delle amministrative. Fra quattro mesi, infatti, Porto Torres andrà al voto per il rinnovo del consiglio comunale e della giunta.
Il Partito dei Sardi governa a Cagliari col Presidente Pigliaru - ed è la seconda forza, dopo il Pd in consiglio regionale a seguito della costituzione del gruppo Pds, Sel, Cd - ma anche a Sassari col sindaco Nicola Sanna. «Il PdS è impegnato al momento nelle consultazioni con le delegazioni politiche dei partiti di centrosinistra e sovranista. Tanti i temi trattati, come i criteri da adottare per l'individuazione del candidato sindaco, che dovrà unire la città ed esserne espressione», dichiara il coordinatore del Partito dei Sardi, Alessandro Pinna.
«Si è parlato anche delle modalità di svolgimento delle primarie di coalizione per individuare il sindaco. In particolare, però, la preoccupazione del Partito dei Sardi è quella di dare risposte di governo ai gravi problemi economici e sociali che attanagliano Porto Torres, - sostiene Pinna – primo fra questi il lavoro, per creare nuova occupazione». Una politica che si sta realizzando grazie al via libera dato dalla Regione Sardegna che ha messo a disposizione dei comuni 70 milioni di euro da assegnare alle piccole imprese locali. «Il Partito dei Sardi non è interessato al clima di rissa e litigi tra partiti, innescatosi con la disintegrazione della Giunta – sottolinea il coordinatore del PdS - una consiliatura, quella dell'ex sindaco Scarpa, costituita per lo più da liste civiche il cui limite è stato ovviamente quello di non poter dialogare con i vari consessi istituzionali di Sassari, Cagliari e Roma, dove governano partiti strutturati».
La proposta è dunque quella di lavorare affinchè nella gente possa tornare il sorriso, in una città che ha tutte le potenzialità e possibilità di rinascita per costruire un futuro migliore. «Per il Partito dei Sardi sovranità significa mettere a frutto le grandi opportunità del nostro territorio: il trasporto e l'area portuale, l'area industriale da bonificare e riconvertire, il parco archeologico e l'Asinara, la Nurra. Ma la cosa fondamentale sarà quella di credere nelle persone, nelle grandi risorse umane che Porto Torres sa esprimere», conclude il coordinatore PdS, Alessandro Pinna.
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