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A.B. 14 dicembre 2014
Tavolara–Depero: la manifattura delle case d´arte
A Palazzo di Città, inaugurata la mostra dal respiro internazionale, organizzata dal Comune di Sassari e dal Comune di Samugheo, in collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto


SASSARI - Il Comune di Sassari ed il Comune di Samugheo, in collaborazione con il “Mart_Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto” hanno organizzato la mostra “Tavolara e Depero. La manifattura delle case d’arte”. Eugenio Tavolara (Sassari, 1901–1963) e Fortunato Depero (Fondo, 1892–Rovereto, 1960) forse non si incontrarono mai, ma negli stessi anni ed in luoghi diversi portarono avanti una ricerca artistica e stilistica simile, protagonisti di prim’ordine tra gli artisti dediti alle arti applicate ed al design contemporaneo. L’occasione per un confronto ideale è data oggi dalla grande mostra allestita nella doppia sede di Palazzo di Città a Sassari e al Museo “Murats” di Samugheo, nelle quali, fino da questo fine settimana e fino a domenica 1 marzo 2015, le opere dell’artista sardo e del trentino dialogheranno. L'inaugurazione nel capoluogo si è tenuta ieri sera, mentre a Samugheo è prevista per oggi, alle ore 11.30.

Il progetto, di Nicoletta Boschiero, curatrice Mart, presenta al pubblico opere scelte di Tavolara e progetti, marionette e sculture di Depero, in un colloquio inedito intorno alle suggestioni del folklore e delle avanguardie di inizio secolo. I due artisti, differenze e similitudini. Simili per tipologia, tecniche e ricchezza, entrambe le produzioni nascono e rappresentano l’energica e specifica identità che le concepisce: negli oggetti, figure meccaniche, giocattoli, arazzi e tappeti di Tavolara emergono prepotentemente l’identità ed il folklore sardo; sono invece fortemente connessi all’estetica del movimento futurista i progetti di Depero. In Sardegna come in Trentino, questi artisti a tuttotondo rilanciano e promuovono l’artigianato locale, conducendo personalmente aziende e commerci. Depero favorisce la nascita di centri di produzione, lavoro ed economia, parallelamente Tavolara inaugura con Tosino Anfossi la “Casa Atte” (1925) e fonda negli Anni Trenta la “Casa Alba”, coinvolgendo artisti, disegnatori e soprattutto centinaia di artigiani locali, depositari di tecniche e saperi antichi e raffinati, che nel rapporto con l’artista vengono riscoperti e riproposti in una nuova e più contemporanea interpretazione. I curiosi legami tra i due maestri, oltre a quelli evidenti dal paragone tra le produzioni e le opere (si pensi ai celebri logo, ai giocattoli, alle figure meccaniche, ai disegni ed ai tappeti), scaturiscono anche dall’aver vissuto attivamente lo stesso tempo, interpretando le medesime istanze e tendenze. Per esempio, nell’Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi del 1925, Depero partecipò allestendo, con Balla e Prampolini, una sala dedicata al Futurismo, Tavolara, invece, presentò figure meccaniche e pupazzi in legno che gli valsero una medaglia d’oro ed ampie segnalazioni da parte della critica. Quasi cento anni dopo, l’esposizione parigina, a Sassari e Samugheo, Tavolara e Depero si trovano nuovamente accostati, vicini quanto mai prima.

A Palazzo di Città saranno presentati diversi gruppi di oggetti di Tavolara, in particolare un gruppo di animali intagliati in legno, provenienti dalla Collezione Luisangela e Rosaria Tavolara, con i quali Tavolara rinnova completamente un tema a lui caro, rafforzando il carattere primitivo del disegno: le bestie rimandano chiaramente ai graffiti rupestri ed alle rappresentazioni tribali. Oltre agli animali, scolpiti e disegnati, la mostra ospita tappeti e gruppi di figure, tra i quali la celebre “Cavalcata sarda” esposta nel 1940 alla “Triennale di Milano” ed in seguito donata al principe Umberto II di Savoia. Il gruppo ricostruisce il corteo svoltosi a Sassari nel 1939, in occasione della visita degli eredi al trono e appartiene oggi alla Collezione “Isola-Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano” della Regione Autonoma della Sardegna. Nella sala delle rappresentanze, oltra ad una serie di animali in legno, di Depero saranno esposti esempi di tarsie, come la “Danza di diavoli” (1922), ma anche una serie di importanti dipinti del grande futurista quali “Il legnaiolo” (1926-31) e “Proiezioni crepuscolari” (1926). Il primo e secondo piano sarà dedicato ai famosi manifesti pubblicitari, “Magnesia San Pellegrino” (1928-30) e “Cordial Campari” (1939), mentre al terzo saranno esposti una serie di lavori in legno tra animali ed oggetti di design, “Testa cinese” del 1930-34 ed il “Tavolino con bambole” del 1938. A Museo Murats, di Tavolara, si possono ammirare i venticinque pezzi del gruppo scultoreo “Processione dei misteri” del 1928, che rappresenta la processione del Venerdì Santo a Sassari e la famosa Mascherata Sassarese, trentadue pezzi del 1937 rappresentanti un corteo di uomini vestiti da donna, suonatori in pelli di capra, baffuti contadini ingonnellati, di una straordinaria forza grottesca. Giocattoli e pupazzi che rappresentano, non senza un pizzico di ironia, un mondo popolare in miniatura: pastori, contadini, animali. Sarà esposta anche una serie di manufatti tra tappeti e arazzi provenienti dalla Collezione Regionale Isola e dalla Collezione Luisangela e Rosaria Tavolara. Queste opere dialogheranno in modo serrato con le opere di Depero, quali tarsie (“Coleottero Veneziano” del 1936) , oggetti e giocatoli in legno come l’“Orso” (1923) e “Giocatolo sintetico”, pupazzi come i “Pupazzetti bianchi” (1918), oltre ad una serie di sedie, che ne evidenziano l’ingegno nel campo del design.

Nella foto: un'opera di Fortunato Depero
Commenti
15:19
La Biennale aprirà i battenti a Venezia sabato 20 aprile e si concluderà il 24 novembre. Un significativo riconoscimento per l’artista, per il Museo di Orani, che conserva la più importante collezione al mondo delle sue opere, ma anche per l’intera Sardegna


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