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Sassari NewsnotiziesassariCronacaLavoro › Protesta Aicop, blitz dei carabinieri. «E´ una dichiarazione di guerra»
Stefano Idili 25 novembre 2014
Protesta Aicop, blitz dei carabinieri
«E´ una dichiarazione di guerra»
Denuncia per furto contro i lavoratori Aico-Acop. Questa mattina perquisizione dei carabinieri nelle case degli operai. Non sarebbe stato trovato niente. Cresce la rabbia e la vertenza si inasprisce


SASSARI - Blitz dei carabinieri, questa mattina, nelle abitazioni dei lavoratori dell'Aico-Aicop. Il mandato di perquisizione, a firma del Pubblico Ministero Carlo Scalas, parte dalla denuncia inoltrata ai militari per presunti furti di materiale (zappe, trapani, badili, etc) avvenuti all'interno dell'azienda, la cui primaria sede era a Predda Niedda, mentre adesso il capannone si trova a Cargeghe. 36mila metri quadri ormai in stato di totale abbandono corredati dal nulla, a parte il presidio dei lavoratori che non si danno pace per un'azienda che riforniva di manufatti per l'edilizia tutta la Sardegna. Ma trascorsi neanche tra anni dall'apertura sono stati avviati gli ammortizzatori sociali e dal 2009 la situazione è precipitata.

Da qualche mese la protesta si è inasprita, gli appelli si sono susseguiti costanti fino alla clamorosa protesta con anche lo sciopero della fame. Nessuno si sarebbe mai aspettato che arrivasse la seconda denuncia penale, dopo la prima per manifestazione non autorizzata. Giovanni Maria Carta, questo il nome dell'operaio che ha deciso di non mangiare a difesa del proprio posto di lavoro, sentito questa mattina telefonicamente, non usa mezzi termini riguardo la nuova denuncia e il blitz deciso dal Giudice: «Questa è una dichiarazione di guerra - e continua - cosa pensavano di trovare nelle nostre case? Sa cos'hanno trovato? Solo miseria e fame». Rabbia che cresce anche tra gli altri operai. «Siamo davanti ad una ritorsine bella e buona per la nostra azione e stato scioccante per le nostre famiglie vedersi piombare a casa questa mattina i carabinieri».

E poi la tempistica. «Dopo soli 5 giorni dalla denuncia, arriva la perquisizione: neanche coi peggiori criminali succede questo, ma noi sappiano non abbasiamo la guardia». Ma la battaglia, ovviamente, non è tra i lavoratori e il tribunale, e tanto meno le forze dell'ordine, ma con la politica. «Chiediamo ancora una volta che la Regione faccia la sua parte, dove sono il presidente Pigliaru e i suoi assessori al Lavoro e Industria?».

Nella foto gli operai (questa mattina) con in mano la foto della denuncia
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