Si è concluso venerdì scorso, presso il Teatro Comunale di Sassari, il penultimo spettacolo della Stagione Lirica 2014, stupendo il pubblico per la sua leggerezza e comicità, frutto di un ammodernamento firmato da “La Fenice” di Venezia
SASSARI – “La Scala di Seta” di Giuseppe Maria Foppa, è lo spettacolo che è stato allestito venerdì sera al Teatro Comunale di Sassari dove a breve si concluderà la Stagione Lirica 2014. Posta in cartellone come penultimo appuntamento, la farsa comica, musicata da Gioachino Rossini, ha saputo stupire il pubblico, distinguendosi dalle precedenti rappresentazioni e uscendo fuori dai canoni classici dell’opera lirica. Originalità, comicità e modernità sono stati gli elementi che hanno caratterizzato il lavoro ottocentesco, innovandolo completamente, specie nell’allestimento. Quest’ultimo, studiato dagli allievi dell’accademia delle belle arti di Venezia, ha saputo infatti discostarsi dall’ambientazione tipica del XIX secolo, per abbracciare la realtà Hollywoodiana degli anni Trenta, fatta di interni ricchi, arredati in stile art-deco.
La consueta dimora americana del periodo quindi, suddivisa poi in due zone da un ascensore che, nel portare simpaticamente in scena gli attori fungeva da secondo sipario, è stato il contesto scelto per raccontare la storia, anch’essa rivisitata, di Giulia: una diva americana del cinema, sposatasi segretamente con Dorvil, che ogni notte accede di nascosto alla sua stanza tramite una scala di seta appunto, non più per evitare lo scandalo della morale ottocentesca, ma per ragioni di carriera. Promessa in sposa a Blasanc dal suo tutore, tale scelta darà così vita ad una serie di equivoci, di scenate di gelosia, di sotterfugi e travestimenti, proposti comicamente al pubblico, grazie alla teatralità degli attori e alla presenza di figure rubate all’avanspettacolo e alla cinematografia, quali soubrette e gangster. Un mondo quello del cinema, al quale “La Scala di seta” ha attinto anche sul finale, grazie ad una scena di Teatro nel Teatro che ha trasformato gli attori della farsa negli spettatori di una sala cinematografica. Un’ulteriore licenza che ha permesso al Teatro La Fenice di Venezia e a colei che ne ha seguito la regia firmata da Bepi Morassi, Laura Pigozzo, di regalare ai circa 850 spettatori una interpretazione nuova dell’opera, per la prima volta a Sassari in versione integrale.
Versione però assolutamente rispettosa delle musiche di Rossini: straordinarie e ed esenti da qualsiasi bisogno di ammodernamento, riprodotte dall’abile orchestra dell’Ente Concerti “Maria de Carolis” di Sassari, sotto la direzione di Francesco Pasqualetti. Musiche semplicemente arricchite dalla voce e dai frequenti virtuosismi dei cantanti, dimostratisi tuttavia più convincenti nella recitazione e nelle performance corali, piuttosto che in quelle individuali. In linea generale comunque “La scala di Seta”, nell’adattamento della Fenice, può essere considerato un esperimento riuscito, per la sua freschezza e leggerezza riassunta in un’ora e mezza di spettacolo; un piacevole scivolo quindi, verso il gran finale della Stagione Lirica sassarese, che avrà luogo venerdì 5 dicembre con “Adriana Lecouvreur”.
Commenti