Arriva da Cagliari il grido d´allarme un anno dopo la tragica alluvione che ha colpito la che la Sardegna causa 18 morti. E´ la Confcommercio ad intervenire riguardo la situazione critica delle imprese
CAGLIARI - Arriva da Cagliari il grido d'allarme un anno dopo la tragica alluvione che ha colpito la che la Sardegna causa 18 morti. «Seppure è positivo che la Regione chieda allo Stato di fare la propria parte nella ricostruzione per l'alluvione del 18 novembre 2013 e che si pensi ad un fondo regionale per dare una mano ai privati, in questo anno le imprese che hanno subito i danni del ciclone Cleopatra hanno dovuto farcela da sole.
E chi è riuscito a ricominciare, tra tasse, trasporti resi più difficili dalle strade dissestate e strette creditizie, lo ha fatto senza un euro di supporto pubblico. Gli altri hanno chiuso». Lo ricorda il presidente della Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò, che esprime il rammarico dell'intera categoria per una vicenda non ancora conclusa, che secondo le stime della Regione, ha provocato danni per oltre 124 milioni di euro.
«Tra i pochi aiuti c'è stato il milione di euro di contributi che sono stati messi a disposizione dalle Camere di Commercio sarde – prosegue – Ora occorre che le istituzioni, compreso il Governo nazionale, dia un sostegno concreto al rilancio di quei territori cSardegna causando 18 morti. “Seppure è positivo he oltre alla crisi hanno subito la violenta devastazione dell'alluvione, perchè senza impresa non c'è il lavoro». Secondo i dati di Confcommercio un anno fa nelle province di Olbia-Tempio, Nuoro e Oristano furono 160 le imprese dei settori commercio, turismo e servizi a contare i danni del passaggio del ciclone quantificati in oltre 21 milioni di euro: 17.955.505,12 euro in Gallura, 874.213,99 euro nel Nuorese e 2.336.986,77 euro nell'Oristanese.
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