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Mariangela Pala 13 novembre 2014 video
Nassirya: Porto Torres ricorda i caduti in missione di pace
A undici anni di distanza dalla strage di Nassiriya, la commemorazione per non dimenticare i caduti di quel 12 novembre del 2003, quando persero la vita 19 militari e civili italiani


PORTO TORRES - A undici anni di distanza dalla strage di Nassiriya, la commemorazione per non dimenticare i caduti di quel 12 novembre del 2003, quando alle 8.40 del mattino (le 10.40 ora locale) un camion pieno di materiale esplosivo scoppiò davanti alla base militare italiana dei carabinieri, in missione in Iraq. Il carabiniere di guardia all’entrata, riuscì ad uccidere i due attentatori evitando che il camion non arrivasse fin dentro la base e scongiurando così un vero massacro, anche se l’autobomba riuscì a passare. Furono 28 le vittime, tra cui 19 militari e civili italiani (12 carabinieri, 5 sassarini e 2 civili). Questa mattina, la cerimonia di commemorazione, preceduta dalla Messa celebrata presso la Chiesa di Cristo Risorto, dal parroco Don Michele Murgia. «E’ sempre attuale il tentativo di ghermire la giustizia. E noi non dobbiamo dimenticare che i caduti di Nassiriya hanno pagato per le nostre malefatte e per portare la pace», ha dichiarato il parroco. Un gesto che ci dice che siamo debitori nei confronti dei militari eroi caduti in maniera fulminea ma il cui ricordo è ancora vivo.

Al termine della messa un lungo corteo con i gonfaloni della città si è recato in Piazza Nassiriya dove è proseguita la cerimonia di commemorazione con la deposizione di due corone, una del Lions Club cittadino, che ha curato la realizzazione del monumento bronzeo nel 2005, dedicato ai caduti di Nassyrya, opera del Maestro Video Anfossi; un’altra dell’amministrazione comunale che ne ha curato la manutenzione. Alla celebrazione, densa di significato e volta a rendere omaggio a chi ha offerto la propria vita per la Patria e per l’Istituzione, erano presenti: il Prefetto di Sassari, Salvatore Mulas, il sindaco Beniamino Scarpa, il presidente Lions Club Porto Torres Gianni Tamponi, l’assessore provinciale all’ambiente Paolo de Negri, i familiari delle vittime del terrorismo, e tutte le delegazioni delle forze armate e militari che operano nel territorio oltre ai rappresentanti dei Vigili Urbani, vigili del Fuoco, della Guardia Costiera, del corpo forestale e della compagnia Baracellare. Alla manifestazione hanno preso parte anche altri Lions Club, il Rotary Club, la Fidapa, l’Avis e il Cisom di Porto Torres, e inoltre le associazioni combattentistiche e d’Arma: la Brigata Sassari, i Carabinieri, combattenti e reduci, Finanzieri, marinai d’Italia e associazioni del volontariato.

Si è dato inizio alla cerimonia con la celebrazione del rito dell’alzabandiera accompagnato dalle note dell’inno nazionale, seguita dalla deposizione delle corone, a cui hanno fatto seguito i vari interventi delle autorità presenti e del Sindaco Scarpa. Durante la cerimonia il presidente del Lions club ha ricordato la donazione alla città, in occasione del cinquantennale della fondazione, di un arredo urbano, una serie di targhe contenente i principi di cittadinanza attiva. Il presidente Tamponi, in occasione del bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, ha consegnato al Comune di Porto Torres, nella persona del sindaco,una targa commemorativa dei due secoli di storia compiuti dalla benemerita.

A scoprire la targa, il Generale di Corpo d’armata, nonché socio del Lions club di san Teodoro, Gianfrancesco Siazzu, che ha voluto ricordare la strage di Nassiriya, sottolineando il coraggio e il senso di dovere dei militari italiani : «hanno tentato di mettere sotto inchiesta i comandanti militari della base di Nassiriya, considerati responsabili per incapacità nel prevedere la sicurezza della struttura militare presente in Iraq. Quel colonnello ora è stato assolto perché nessuno poteva aspettarsi che arrivassero a riempire una cisterna di dinamite per lanciarla contro la base del contingente miitare». Sulla sussistenza delle misure di sicurezza passiva lo dimostra il fatto che il camion-bomba non riuscì ad entrare all’interno della base italiana. La cerimonia si è poi conclusa con le note dell’inno dell’Arma dei carabinieri “La Fedelissima” e quello della Brigata Sassari “Dimonios”.
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