La Cisl si appella alla Regione e chiede che la prossima Finanziaria 2015 si occupi dei pensionati e del settore socio sanitario. Numeri impressionanti che palesano quale sia lo stato comatoso della Sardegna
CAGLIARI - I dati tragici arrivano dall’Inps: nell'isola sono oltre 350mila le persone al di sotto della soglia di povertà relativa e 138.588 pensionati in situazione di povertà assoluta. I dati, rielaborati dalla Cisl, dicono che, all’inizio del 2014, si registrano 107.366 ultrasessantenni con un assegno mensile integrato al minimo in media di 507,95 euro, 13 euro al di sotto della soglia di povertà assoluta che, per l'Istat, è di 520,90. Altri 31.222 over 60 ricevono un assegno sociale medio mensile non superiore a 392 euro.
Sulla base di questi dati il sindacato si appella alla Regione: «Non può ignorare l'emergenza povertà, la prossima Finanziaria 2015 - dicono Oriana Putzolu, segretario generale Cisl, e Piero Agus, segretario regionale dei pensionati - deve riservare speciale attenzione al socio sanitario, cominciando col monitorare le modalità di spesa, a livello comunale, delle risorse che, destinate al socio-assistenziale, finiscono molte volte per sostenere altre tipologie di spese. E soprattutto - aggiungono - non ridurre le attuali poste in bilancio riservate a non autosufficienza, povertà e sostegno al reddito».
«La soluzione migliore sarebbe mettere in Finanziaria risorse destinate all'inclusione sociale. Se non intervengono i parenti molti di costoro rinunciano anche alle medicine e alle visite specialistiche. Nonostante ciò, si tolgono il pane di bocca per condividerlo con i figli disoccupati o per sostenere le piccole spese dei nipoti».
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