Impegno infrasettimanale per le universitarie di coach Antonello Restivo, che nella quarta giornata del campionato di serie A di pallacanestro femminile ospita il San Martino di Lupari a Sa Duchessa
CAGLIARI - Dopo le vittorie contro Napoli e La Spezia, il Cus Cagliari torna in campo mercoledì, con l’obiettivo di calare il tris. Alle ore 16, arriva a Sa Duchessa il coriaceo San Martino di Lupari, che dopo aver perso all’esordio nell’Opening Day, ha collezionato due vittorie contro Venezia e Napoli. Arbitreranno l’incontro i signori Giovannetti di Terni, Rudellat di Nuoro e Marziali di Roma.
«E’ una squadra atipica – conferma coach Antonello Restivo - non ha lunghe di peso, gioca spesso con quattro-cinque piccole e attaccano il canestro con le due guardie americane Bailey e Pye. Non sarà una partita facile anche perché loro, come noi, arrivano da due importanti vittorie». La bella ed importante vittoria contro la Virtus La Spezia, aveva lasciato subito spazio alla preoccupazione per le condizioni di Cinzia Arioli, messa ko da una botta al volto nel finale di gara. Il capitano delle universitarie fortunatamente si è subito ripresa, anche se domani non sarà in campo. Un’assenza importante che comunque non rovina la bella atmosfera che si respira nel gruppo, il morale è alle stelle e c‘è tanta voglia di fare bene.
«Sono soddisfatto di questo primo scorcio di campionato – continua il tecnico delle universitarie - anche contro lo Spezia non era facile riuscire a rimediare dopo lo 0-7 iniziale e invece le ragazze con grinta e determinazione lo hanno fatto. Dobbiamo ancora migliorare dei dettagli, ma siamo sulla strada giusta, la squadra è in crescita e questo è importante. Mi è piaciuto anche l’atteggiamento caratteriale dell’intero gruppo, tutte hanno dato il massimo». Domenica, il pubblico ha fatto di nuovo capolino sulle gradinate del “Pala Cus”, la speranza è che anche oggi pomeriggio la gente sia vicino alle universitarie. «E’ importante che la gente ci segua - chiude il coach rossoblu - per le ragazze è importante sentire l’incitamento, per loro è uno stimolo in più per fare bene».
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