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A.B. 2 ottobre 2014
Multiss e Bilancio: «La Provincia di Sassari è a rischio default»
«Tutto dipende dalle scelte che verranno operate a Roma e a Cagliari». Questa la posizione che l’Amministrazione Provinciale ha ribadito ai dipendenti della Multiss, che hanno occupato nuovamente gli uffici del palazzo di rappresentanza di Piazza d’Italia. Un’altra giornata di grandissima tensione. Confronto lavoratori-sindacati


SASSARI - «La Provincia di Sassari è a rischio default e non può fare nulla di più di quello che sta facendo, il destino dell’ente, dei servizi erogati e della società in house è legato alle scelte che verranno operate a Roma e a Cagliari». È la posizione che l’Amministrazione Provinciale ha ribadito anche questa mattina ai dipendenti della “Multiss”, che hanno occupato nuovamente gli uffici del palazzo di rappresentanza dell’ente, in Piazza d’Italia, a Sassari. È stata un’altra giornata di grandissima tensione, culminata con il confronto tra una delegazione di lavoratori e di rappresentanti sindacali e gli amministratori e i dirigenti della Provincia. La preoccupazione è massima, su tutti i fronti. Ai timori degli operai, esasperati dall’incertezza e dal timore di ritrovarsi senza un lavoro, si aggiunge il problema dell’impossibilità dell’Amministrazione Provinciale di erogare servizi essenziali come la gestione delle scuole superiori e delle strade provinciali.

E dietro l’angolo il pericolo sempre più imminente del passivo di bilancio, che verrebbe prodotto dalla somma tra il prelievo imposto dallo Stato col decreto 90 del 2014, attraverso il quale il Governo Renzi ha finanziato l’aumento di 80euro nelle buste paga degli italiani, per il quale la Provincia dovrà pagare 2milioni 683mila euro entro il 10 ottobre. «Quel debito sarebbe stato onorato se l’attuale governo regionale avesse mantenuto la promessa di ripianare il taglio di 4milioni e 300mila euro effettuato da Cappellacci sullo stanziamento della quota del Fondo unico regionale destinata alla Provincia», recriminano amministratori e tecnici. La Provincia sperava in verità di non pagare quel debito perché, decreto alla mano, era previsto l’esonero per chi rischiava il dissesto finanziario a causa del prelievo. Ma nei giorni scorsi, il timore di dover versare quella cifra si è fatto sempre più concreto, assommandosi alla paura che da Cagliari non arrivi più nulla, o quasi, dato che secondo le notizie più insistenti la quota del Fondo unico che spetta alla Provincia non si discosta di molto dai 600mila euro già avuti come anticipazione.

Infatti, secondo i conti della Regione, il Fondo unico ammonterà complessivamente a 35milioni di euro, e di questi solo il 9percento spetta in tutto alle otto Province sarde. Nonostante la tensione e il clima per niente sereno, agli operai è stato rivolto un invito alla calma ed alla pazienza, in attesa di capire come si possano reperire altrimenti le risorse da versare allo Stato per evitare di finire in rosso, ma anche per sapere a quanto ammonterà effettivamente il trasferimento stanziato dalla Regione in favore della Provincia. Venerdì mattina, la situazione sarà illustrata nel dettaglio anche ai parlamentari del territorio, il senatore Silvio Lai e il deputato Giovanna Sanna, nel corso di un incontro con la Giunta Provinciale ed i dirigenti dell’amministrazione.
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