M. P.
15 settembre 2014
Mozione del consigliere Piras che chiede al Sindaco Scarpa «affinchè si faccia portavoce del consiglio presso il Governo della richiesta di ridelimitazione delle concessioni demaniali portuali di Eni»
PORTO TORRES - Nelle norme inserite nel pacchetto 10 del Decreto “Sblocca Italia”, approvato in Consiglio dei Ministri, si ridisegna il ruolo delle autorità portuali, facendo dipendere la valenza economica, a partire dall’anno 2015, alla quantità delle merci movimentate. Il porto turritano rappresenta il secondo scalo in Sardegna per quantità di merci, superato dallo scalo di Olbia. Il suo valore economico dipenderà molto dalla realizzazione delle opere per il potenziamento dei servizi nel porto, dagli investimenti necessari alla messa in sicurezza e dalla manutenzione e riqualificazione strutturale dell’ambito portuale.
Secondo quanto afferma il Presidente della commissione portualità, Massimo Piras la grande potenzialità e importanza del bacino industriale della città turritana è che gode di circa il 70% del totale del giro di affari dell’industria portuale, penalizzato da opere incompiute e non valorizzate perché fuori dalla disponibilità del Comune di Porto Torres. Nella mozione (primo firmatario il consigliere Piras) si chiede al Sindaco Beniamino Scarpa «affinchè si faccia portavoce del consiglio presso il Governo nazionale, della richiesta di ridelimitazione delle concessioni demaniali portuali in seno ad Eni, con la liberazione delle infrastrutture non utilizzate affinchè queste possano essere messe a reddito con la ricerca di nuovi operatori mondiali pronti a occupare le aree logistiche di interesse strategico del porto di Porto Torres». Ulteriori richieste riguardano l’attuazione immediata della Zona franca doganale e l’assunzione di impegni certi sulla realizzazione di un impianto di rigassificazione.
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