SASSARI – Alcuni sono alla loro prima esperienza europea, altri sono di casa da anni in diverse società continentali, ma tutti arrivati a Sassari con grandissimo entusiasmo e certi che il gruppo potrà ottenere ottimi risultati, sia in campionato, che in EuroLega. C’erano sei dei sette nuovi acquisti del Banco di Sardegna Dinamo Sassari mercoledì mattina al “Welcome Day”, l’evento organizzato a bordo piscina al “Geovillage” di Olbia e dedicato alla presentazione delle new entry biancoblu ai giornalisti. Un gruppo già compatto, come sottolineato dal presidente Stefano Sardara e dal general manager Federico Pasquini: «il gruppo che cercavamo – hanno spiegato con soddisfazione – e quello che siamo riusciti ad avere».

Primo a parlare David Logan, al suo ottavo anno di esperienza europea, che non ha avuto dubbi davanti alla proposta di Sassari. Argento vivo addosso, dopo quattro giorni insieme al roster è già riuscito a dare la giusta via ai compagni più giovani. «Dopo essere stato in grandi città e grandi realtà europee – ha dichiarato – giocando contro la Dinamo l’anno scorso mi sono reso conto che poteva essere l’ambiente ideale per avere stimoli giusti per proseguire la mia carriera europea». Con lui Shane Lawal, che ha scelto Sassari dopo aver sentito solo giudizi positivi sulla società ed aver osservato la struttura e la squadra in cui avrebbe potuto esprimere al meglio le proprie potenzialità. «Ho scelto Sassari – ha spiegato – perché lo stile di gioco della Dinamo si addice perfettamente alle mie caratteristiche, infatti adoro correre e giocare ad alti ritmi». Jerome Dyson, al suo terzo anno da professionista in Europa, l’anno scorso con Brindisi ha vissuto in prima persona l’atmosfera del “PalaSerradimigni”, rimanendone affascinato per il gioco e per il calore del pubblico. «Ho giocato contro Sassari tantissime volte l’anno scorso – ha ricordato – per cui ho avuto pochi dubbi conoscendo praticamente tutto da avversario. L’EuroLega è una grandissima opportunità in questa fase della mia carriera e quando ho visto costruzione e qualità del roster ho deciso in modo netto di accettare la proposta».

Un gruppo in parte già coeso, grazie anche al fatto che alcuni dei nuovi si sono conosciuti giocando insieme in Israele. Fra questi, Rakim Sanders, felicissimo di far parte del progetto Dinamo e che non ha avuto esitazioni davanti alla proposta di ingaggio: «Ho conosciuto il vostro ambiente in quella dannata partita giocata con il Bamberg – ha sorriso – in cui siamo stati bombardati negli ultimi dieci minuti. Sono stato male qualche giorno, poi ho pensato che non sarebbe stato male far parte di un progetto e di una realtà del genere». Grande occasione per Miroslav Todic, che, alla sua prima esperienza in EuroLega, ha dichiarato di essere felice di essere qua e contribuire a costruire questa grande squadra. «Sono un giocatore che vive di intensità e di nervi – ha detto – e ve l’ho dimostrato l’anno scorso dopo avervi segnato quel tiro da tre punti a fine secondo quarto (parla di gara 2 dei play-off con Brindisi, al PalaSerradimigni, ndr). Sono fatto così e spero di poterlo fare quest’anno tante volte con la maglia della Dinamo». Per Jeff Brooks, alla sua seconda presenza in EuroLega, uno dei pochi ad aver vinto sul campo di Sassari, la scelta è stata motivata dalla stima per coach Sacchetti e per la struttura e della squadra e della società. «Sono uno dei pochi insieme a Logan ad aver vinto a Sassari – ha ricordato – gara 7 con Cantù e l’anno scorso con Caserta e ogni volta sono rimasto colpito dall’enorme sportività che mi è stata manifestata dal pubblico sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta».

Per tutti, un unico obbiettivo (come dichiarato dai nuovi arrivi, dal presidente Sardara e dal gm Pasquini): fare un campionato di vertice, fare bene in EuroLega, dove passare il primo turno sarebbe già un trionfo, e spingere il percorso di crescita della società e della squadra, continuando a lavorare ed a migliorare la struttura con questo entusiasmo e questa serenità.

Nella foto: il presidente Stefano Sardara ed il general manager Federico Pasquini