La vicenda di 26 studenti ammessi al Convitto di Sassari ma una sentenza del Tar ha bloccato l´avvio dell´anno scolastico. La lettera aperta delle famiglie
SASSARI - «Siamo i genitori dei 26 alunni iscritti al liceo sportivo Canopoleno, che ancora ad oggi 25 agosto 2014 non hanno la certezza di poter frequentare la scuola scelta. Ci sentiamo penalizzati e soli in questa triste vicenda». La lettera aperta è firmata dalle famiglie dei ragazzi ammessi nel liceo sportivo di Sassari «dopo aver sostenuto una selezione per meriti scolastici e sportivi». I genitori rimarcano la specialità della scuola e i diritti degli studenti ammessi: «è l'unico istituto del suo genere nella provincia di Sassari, con strutture e servizi unici nel suo genere e collegata con i paesi vicini, condizioni fondamentali per l'istituzione di un liceo sportivo».
«Ma il 4 agosto - proseguono - abbiamo ricevuto la triste notizia che il Tar ha accettato il ricorso del sindaco di Porto Torres e ha bloccato l'avvio dell'anno scolastico per i nostri figli, ma non perché il Canopoleno non ha le carte in regola, ma per un vizio di forma della Regione». Ora la decisione del giudice amministrativo rappresenta il vero ostacolo per i ragazzi che avevano scelto il liceo sportivo appena istituito nel Convitto Nazionale Canopoleno di via Luna e Sole. La scuola dispone di un campo di calcio con pista di atletica, spogliatoi mobili e fissi; due campi polivalenti da utilizzare come campi di basket e pallavolo e un campo da calcetto/tennis con due 2 spogliatoi; tre palestre; una piscina semi olimpionica; un campo di bocce e due laboratori di fisica e chimica.
I genitori, tuttavia, non si arrendono: «aspettiamo una risposta dalla Regione e dagli organi competenti che dovrebbero fare il possibile perché non venga negato il diritto ai 26 studenti». E concludono chiedendo anche un intervento dell'amministrazione comunale sassarese: «siamo decisi in questo caso a far causa ai responsabili che pagheranno i danni morali e materiali di questa scelleratezza politica. Chiediamo anche al sindaco di Sassari, Nicola Sanna, di occuparsi di questa vicenda».
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