Venerdì, il Museo naturalistico del territorio G.Pusceddu ospiterà l’inaugurazione della personale Luoghi di appartenenza, visitabile per tutto il mese nelle sale del museo
VILLANOVAFORRU - Le opere possono trasmettere sensazioni e comunicare anche attraverso il contatto fisico, lo dimostrano i lavori di Silvano Caria, che da anni si è imposto nel panorama dell’arte isolana, grazie ad un particolare e ricercato utilizzo della tecnica mista, connubio ideale tra tecnica pittorica ed utilizzo sapiente di materiali naturali provenienti dalla sua terra. La mostra del 66enne artista samassese va oltre il figurativo classico, presentando un percorso tattile, in cui la materia finisce per assumere un ruolo centrale e predominante.
L’inaugurazione della personale “Luoghi di appartenenza” è in programma oggi, venerdì 1 agosto, alle ore 19, nelle sale del Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu” di Villanovaforru e si potrà visitare fino al 31 agosto. Al vernissage si accompagnerà la conclusione della personale “Fuori dalla rotta dei gabbiani”, di Antonio Ledda.
«I “luoghi” che ci propone – spiegano le curatrici Stefania e Maria Chiara Sini, parlando di Caria - non sono dimensioni esclusivamente geografiche, ma circostanze nelle quali l'autore si è sentito a casa e che prescindono dal posto in cui ci si trova. Un pugno di terra e paglia, un legno levigato dalle onde del mare, rappresentano occasioni attraverso le quali si può dar corpo al legame con il vissuto, alle sensazioni provate in certi momenti della propria esistenza. E’ un'arte viscerale, materica, forte ed evocativa, che si serve di una tavolozza differente dal solito, atta a rendere storie, sensazioni, vissuti densi, ove il tattile ricopre un ruolo principe. Tutti quei fili di lana, di corda, tesi, sono la speranza che si possano ricucire i legami di solidarietà».
Commenti