Martedì 29 aprile al Teatro Civico di Alghero sette studenti dell’istituto Roth porteranno in scena tre opere del teatro dell’assurdo per ricordare con ironia il noto regista teatrale sassarese Gianpiero Cubeddu
ALGHERO - Martedì 29 aprile alle ore 19, con replica alle ore 21, al teatro Civico di Alghero un gruppo di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Angelo Roth porterà in scena tre opere del teatro dell’assurdo, “In Alto Mare” di S. Mrozek, “C’era Folla al Castello” e “Conversazione Sinfonietta” di Jean Tardieu, confrontandosi così con un linguaggio scarno, ma efficace e funzionale ad ironizzare su situazioni estreme. Lo spettacolo, diretto da Marco Sanna, non è altro che la sintesi di un laboratorio teatrale che ha impegnato sette di Alghero, ovvero Claudio Chessa, Clelia Delrio, Lidia Etzi, Aurora Gavini, Francesca Idili, Martina Simula e Edoardo Smammo.
Ad aprire la rappresentazione, l’atto unico “In Alto Mare”, una tragicommedia di Slawomir Mrozek (1930), scrittore polacco contemporaneo famoso per i suoi pezzi di satira, che cominciò a scrivere per il teatro dal 1958. Su una zattera, sperduti in mezzo all'oceano, senza più viveri, tre naufraghi, Grosso, Medio e Piccolo, vanno alla deriva. Non c’è di che mangiare e qualcuno dovrà pur sacrificarsi. Con libere elezioni e pubblico dibattito, in pieno spirito di democrazia decidono di mangiare uno di loro. Noia, fame e libertà fanno tutt’uno, si confondono, si fraintendono e giocano a nascondino con la paura di finire arrosto.
Una storia inconsueta che lascerà poi spazio a “C’era Folla al Castello” di J Tardieu (1903-1995), uno degli autori più rappresentativi del panorama francese contemporaneo, nonché uno dei principali esponenti del “Teatro dell’Assurdo” in voga negli anni cinquanta. Poeta, drammaturgo, critico d’arte e traduttore in tutte le sue opere, ha voluto dare un messaggio di civiltà e di tolleranza universale. Durante un ballo in maschera in un castello, il barone di Z. viene trovato morto e la baronessa si sente male. Un improbabile investigatore, la baronessa, la servitù e una misteriosa, fatale ospite raccontano al pubblico i loro sospetti. Alla fine il giallo è risolto, ma la soluzione non è quella che immaginiamo.
Il terzo e ultimo atto invece prevede una seconda pièce teatrale di J Tardieu, “Conversazione Sinfonietta”, ambientata in una sala da concerto dove la sinfonietta sarà trasmessa. Gli attori interpretano dei coristi disposti di fronte al pubblico in semicerchio a mo’ di orchestra. Le parole prendono il posto delle note musicali; la sonorità, il ritmo, lo spirito che emana dalle bocche degli attori-strumenti sono molto più importanti delle parole che compongono la partitura. Tre atti, tre storie differenti, dunque, protagoniste nel piccolo teatro algherese, in una iniziativa patrocinata dal Comune di Alghero e dalla fondazione Meta e dedicata alla memoria di Gianpiero Cubeddu, noto regista teatrale di Sassari. Per l’ingresso allo spettacolo, di un’ora e trenta minuti circa, è prevista una libera offerta.
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