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A.B. 22 aprile 2014
Mpa: Pudda si dimette e attacca Cuccureddu
Il segretario provinciale del Movimento per le Autonomie si dimette. Nella lettera con cui formalizza questa sua decisione, punta il dito contro l’atteggiamento verticistico e personalistico del segretario regionale


SASSARI - «Le mie dimissioni in risposta alla tua gestione personalistica delle questioni di partito». Il segretario provinciale del Movimento per le Autonomie Michelangelo Pudda punta il dito contro il segretario regionale Franco Cuccureddu. In una lettera inviata anche al Direttivo Provinciale, l’ex coordinatore territoriale manifesta la propria amarezza e riepiloga i fatti che hanno portato alla rottura. «Nel 2012 ho accettato la tua proposta di diventare segretario provinciale del movimento – spiega l’ex segretario provinciale – e sino a un anno fa tutto ha funzionato bene e c’è stato un grande coinvolgimento». Ma in questa fase sono affiorati i primi malumori nel Comune di Castelsardo, che secondo Pudda «hanno senz’altro contribuito al pessimo risultato elettorale delle Politiche di un anno fa per poi sfociare nell’insanabile frattura che ha portato al commissariamento della Giunta Santoni». E da quel momento, «per tua volontà il partito ha iniziato a viaggiare senza bussola, senza una guida e senza una direzione precisa».

Poi la missiva entra nel dettaglio di alcuni episodi. «Nell’estate del 2013 il nostro partito poteva indicare il capo di Gabinetto dell’Assessorato dei Trasporti della Giunta Cappellacci – prosegue – data l’emergenza che vive il territorio in tema di trasporti e per riconoscere il lavoro che il partito stava facendo a livello locale, abbiamo proposto di individuare qualcuno che rappresentasse un punto di riferimento per quest’area». La proposta metteva di fatto in discussione i nomi ipotizzati da Cuccureddu. «Da quel momento in poi il nostro rapporto si è completamente incrinato – è la deduzione a mente fredda di Michelangelo Pudda – come se l’idea stessa che le tue scelte potessero essere messe in discussione fosse per te intollerabile».Questa percezione, puntualizza l’estensore della lettera di dimissioni, «è stata condivisa e patita da tutto il gruppo, e ha fatto sì che si raffreddasse l’entusiasmo che ci ha accompagnato all’inizio».

Di lì a poco, nell’unica occasione di incontro, Pudda chiede a Cuccureddu di potersi defilare per alcune settimane per dedicarsi alla soluzione di alcuni impegni personali. «Sono stato io il primo a proporre di delegare al vicesegretario ogni mia competenza – rivela – ma quella pausa di poche settimane è stata utilizzata per esautorarmi con la complicità di chi, chiamato a sostituirmi temporaneamente, mi ha escluso da qualsiasi decisione». Al di là del dispiacere personale, il segretario dimissionario sottolinea «l’assoluta delusione per una concezione della politica egocentrica, personalistica e interamente votata alle ambizioni personali, per soddisfare le quali si calpestano le gerarchie, gli organi di rappresentanza democratica e, soprattutto, le persone». Per questo, Michelangelo Pudda ha deciso di non attendere ancora quel segnale che non è arrivato neanche in occasione delle Elezioni Regionali di due mesi fa, «in vista delle quali hai preso decisioni che il partito, a livello locale, non ha mai potuto condividere o contestare –dichiara – col senno di poi, è stato un atteggiamento controproducente anche sul piano elettorale».

Ecco perché «la mia dignità, il rispetto che ho di me stesso, delle persone che hanno collaborato con me e, in senso più generale, della politica, mi impongono di formalizzare questo stato di fatto e di rendere pubblica tutta la delusione mia personale nei confronti di chi, pur di continuare ad avere dalla politica le stesse soddisfazioni individuali sin qui ottenute, non si è posto il minimo problema a mortificare un progetto politico e tutte le persone che si erano spese a questa causa». Michelangelo Pudda aveva accettato l’incarico offertogli da Franco Cuccureddu nella primavera del 2012. Di lì a poco la sua nomina era stata ratificata dal voto dell’assemblea provinciale con un consenso unanime.

Nella foto: Franco Cuccureddu
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8:27
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