M. P.
18 aprile 2014
Le procedure per il recupero crediti, avviate dal comune di Porto Torres, nel dicembre scorso, alle società E.On e Syndial, non hanno avuto esito positivo sulla multinazionale tedesca che ha presentato ricorso
PORTO TORRES - Le procedure per il recupero crediti, avviate dal comune di Porto Torres, nel dicembre scorso, alle società E.On e Syndial, non hanno avuto esito positivo sulla multinazionale tedesca, che ha presentato ricorso al comune, impugnando l’avviso di accertamento Ici, per ottenerne l’integrale annullamento previa sospensione dell’efficacia. A E.On era stato notificato l’avviso per l’Ici dovuta nell’anno 2007, per un importo di 207mila euro, e una altro provvedimento inviato a Syndial mirato al recupero dei crediti Ici dovuti, sempre per l’anno 2007, pari a circa 334mila euro. Con questi atti si procedeva al recupero delle imposte sulle infrastrutture di proprietà delle multinazionali presenti nel territorio di Porto Torres.
Ulteriori avvisi di accertamento, relativi alle annualità dal 2008 al 2013, che avevano ad aggetto l'infedele dichiarazione e le irrogazioni delle sanzioni, erano stati notificati nel gennaio scorso, per un totale di tre milioni di euro. L’azione di recupero crediti era stata portata avanti dalla struttura dell’Ufficio Tributi comunale su richiesta della giunta comunale. L’azione di repressione delle forme di elusione fiscale per garantire una maggiore equità, reperendo Il recupero Ici nei confronti delle multinazionali che operano nel territorio del comune di Porto Torres, ha avuto un’esito parziale, solo la Syndial, infatti, ha risposto provvedendo al pagamento delle imposte dovute.
In opposizione al ricorso promosso da E.On, il Comune di Porto Torres ha ritenuto opportuno resistere nel procedimento per sostenere la legittimità dell’accertamento impugnato e per tutelare le ragioni e gli interessi dell’Ente, conferendo l’incarico alla R.s.t. (Risorse sviluppo territorio) e al consulente, l’ avvocato Andrea Grimaldi per difendere e rappresentare le ragioni del Comune. Le risorse recuperate attraverso il pagamento arretrato dell’Imu e Ici per il carbondotto di Fume Santo, l’impianto industriale che si estende per quasi quattro chilometri, dovevavno essere utilizzate per abbattere le addizionali Imu,con particolare riferimento a quelle a carico delle attività produttive.
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