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Mariangela Pala 17 aprile 2014
Consiglio sulle bonifiche: Syndial non convince
L’atteso Consiglio comunale che si è tenuto ieri, un incontro informativo con i vertici Syndial, per illustrare lo stato dei lavori e le fasi di bonifica che interessano il sito di Porto Torres non ha convinto


PORTO TORRES - L’atteso Consiglio comunale che si è tenuto ieri, un incontro informativo con i vertici Syndial, il Program manager per la Sardegna, Gianluca D’Aquila e la responsabile istituzioni territorio Syndial, Enrica Barbaresi, per illustrare lo stato dei lavori e le fasi di bonifica che interessano il sito d’interesse nazionale di Porto Torres non ha convinto il Consiglio Comunale. Un incontro convocato per la trattazione di argomenti che fanno discutere già da tempo in città, come ad esempio la bonifica di Minciaredda, argomento relativo ad una questione strettamente legata a temi di salute pubblica, e a cui è stato dato largo spazio alle interrogazioni consiliari da parte delle opposizioni. L’iter di approvazione di un progetto per bonificare l’area di Minciaredda, rischia di diventare un percorso troppo tortuoso come sostiene l’assessore all’ambiente Gavino Gaspa.

«Spesi oltre 150 milioni di euro – sottolinea la responsabile Syndial Barbaresi – per le bonifiche della falda e dei suoli, messi a disposizione da Syndial che deve bonificare per legge». Questi costi, esclusi quelli relativi alle attività di gestione e retribuzione del personale impiegato, hanno avuto una ricaduta diretta per lo sviluppo di interventi relativi al comparto suoli per il 30%, del comparto falda per il 40% e demolizioni per il 30%. Ad illustrare il “Progetto Nuraghe” riferito all’area di Minciaredda e sul decomissioning (demolizione impianti), l’ingegnere D’Aquila che ancora una volta riferisce che la proposta per la bonifica di Minciaredda verrà integrata nell’ambito delle soluzioni previste dal Progetto Nuraghe, attualmente in fase di gara d’appalto. Si deve aspettare ancora, ad ottobre si conoscerà il vincitore delle gara a cui assegnare la pianificazione delle bonifiche della “collina dei veleni”. «Le bonifiche sono già state avviate – ci tiene a sottolineare il Program manager D’Aquila – e sono tuttora in corso».

Da maggio 2011, dalla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa per la “Chimica Verde” e quanto in esso stimato come previsione di spesa per interventi ambientali, pari a circa 530 milioni di euro, Syndial in circa 2 anni e mezzo ha sostenuto costi per circa 45 milioni di euro, che hanno avuto diretta ricaduta sul territorio, sostengono i vertici dell’azienda, in quanto le imprese che sono state coinvolte sarebbero tutte sarde, o imprese non locali che hanno impiegato manodopera sarda. Tra le attività ambientali comprese nella stima degli investimenti previsti, vi sono anche le attività di decommissioning, per le quali Syndial ha già sostenuto costi per oltre 55 milioni di euro e per cui è stato avviato un ulteriore step, pari a 11 milioni di euro. Tra le altre, Syndial conferma la disponibilità alla cessione al Comune di Porto Torres del “Nuraghe Nieddu” e delle aree di sua pertinenza,avendo già completato il frazionamento delle stesse. Tale cessione verrà suggellata nell’ambito di un pubblico evento appositamente organizzato con l’amministrazione comunale.

Non convincono le cifre, i numeri, i risultati che Syndial aveva già illustrato circa un anno fa, in Consiglio Comunale. Qualche novità in più, ma evidentemente non sufficiente. I consiglieri dell’opposizione chiedono che venga rispettato il cronoprogramma degli interventi, che la manodopera utilizzata per le attività di bonifica sia prevalentemente locale, e la stessa esigenza viene espressa da alcuni consiglieri della maggioranza. «Un consiglio comunale a Roma – chiede il consigliere Angelo Canu – per battere i pugni sul tavolo». Sfide che il sindaco Beniamino Scarpa sembra non volere cogliere. «Maggiore condivisione sulle bonifiche e sulle procedure per le quali le imprese locali subappaltatrici – sottolinea Luciano Mura - spesso vengono strozzate dalle imprese appaltatrici». Il tempo è fondamentale nell’attivare gli interventi «proviamo a dare impulso alle attività perché se abbiamo speso 45 milioni in tre anni – interviene Pier Paolo Congiatu – occorrono 35 anni per spenderne 530». Il consigliere Massimiliano Ledda chiede se esiste una convenzione Syndial-Sicilia, in quanto gran parte delle imprese che lavorano nel sito sono siciliane. «Basta ascoltare, ora servono progetti di reindustrializzazione per favorire il lavoro e lo sviluppo del territorio» – sostiene Gilda Usai. Il consigliere Massimo Piras chiede risposte sul pontile inutilizzato da 18 anni,« un sistema portuale tenuto in scacco dalla vostra inoperosità».

Non da meno Toni Chessa: «mi spaventa l’iter burocratico per far sì che il progetto su Minciaredda possa partire, basta prendere in giro il territorio, fissiamo tempi certi!». Punta il dito sul passaggio appalto e subappalto, il consigliere Carlo Cossu: «occorre monitorare le retribuzioni tra ditta appaltatrice e quella subappaltatrice, che spesso si trova in posizione di svantaggio col rischio di saltare, quando non riceve i pagamenti». Franco Pistidda ne approffita per chiedere che il Sindaco si faccia portavoce degli interessi della comunità. Un fronte unico quello costituito dal Consiglio comunale contro l’ambiguità dei tempi dichiarati dalla società Syndial, per vedere finalmente riconosciuta alla comunità quanto le spetta di diritto: bonifiche, riqualificazione del territorio, risposte occupazionali. Una volontà di procedere unitaria che il sindaco Scarpa sembra non avere condiviso, dichiarando: «per la prima volta ci hanno informato sulle ricadute occupazionali, dandoci dei numeri», perdendo un’ottima occasione per ribadire ancora più forte le prerogative di questo territorio nei confronti di un interlocutore, Syndial-Eni, che si è dimostrato evidentemente sordo a recepire le istanze che da questa città provengono. Da oggi attraverso un link, nel sito del Comune si potrà accedere al sito di Syndial.
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