La manifestazione di protesta a Sassari con tutti i rappresentanti istituzionali del territorio. Le parole di Massimiliano Muretti della Filctem Cgil
SASSARI - «Se E.On non è intenzionata a rispettare gli accordi vada via»: sono le parole del sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, nell’assemblea di questo pomeriggio in Piazza d’Italia. Un concetto espresso anche dai sindaci di Porto Torres, Sennori, Alghero che insieme agli altri rappresentanti dei Comuni, ai rappresentanti sindacali e ai lavoratori, si sono riuniti di fronte a Palazzo Sciuti per discutere della vertenza E.on. Una protesta, quella degli amministratori locali e degli operai che vuole coinvolgere non solo i 120 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro entro il 31 dicembre 2013 ma anche l’intero territorio regionale.
«La vertenza E.On va affrontata in maniera globale» ha detto la presidente della Provincia Alessandra Giudici puntando il dito contro la Regione e il presidente Ugo Cappellacci che «si era assunto l’onere di portare avanti questa vertenza ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Parere condiviso anche da Ganau che ha detto di aspettare ancora una risposta dal governo regionale. «E.On non sta rispettando gli impegni presi con il territorio, non sta costruendo il quinto gruppo a carbone» ha detto Massimiliano Muretti della Filctem Cgil.
«I gruppi uno e due continuano a marciare in deroga emettendo nell’atmosfera sostanze inquinanti. Senza questi due gruppi, che potrebbero smettere di funzionare allo scadere dell'autorizzazione, non basterebbe l’energia per tutta l’isola. Noi vogliamo sapere dalla Regione e dal governo nazionale quali posizioni vogliono assumere nei confronti di E.On». Tra i tanti interventi anche quello di Pier Paolo Panu, consigliere del Comune di Sassari: «Deve diventare una battaglia di tutta l’isola altrimenti abbiamo perso». Da parte dei sindacati, dei lavoratori e dei rappresentanti delle istituzioni presenti l’idea comune di portare la vertenza all’attenzione del governo regionale e nazionale con un documento che dovrebbe essere sottoposto all'approvazione dei 66 comuni della provincia.
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