La denuncia Cisl: Erbacce, pensiline vandalizzate, panchine posticce sul marciapiede, contatori elettrici con cavi scoperti in bella vista, e ratti che “passeggiano” lungo la via. Questa è l’accoglienza riservata ai turisti e ai cittadini di Sassari
SASSARI - «Anche quest’anno, per la 70° edizione della Cavalcata Sarda, il biglietto da visita di chi viaggia verso Sassari è il capolinea “provvisorio” di via Padre Zirano. Erbacce, pensiline vandalizzate, panchine posticce sul marciapiede, contatori elettrici con cavi scoperti in bella vista, e ratti che “passeggiano” lungo la via. Questa è l’accoglienza riservata ai turisti e ai cittadini».
La denuncia arriva da dal segretario generale Fit Cisl, Alessandro Russu. «Non è un eufemismo dire che la “provvisorietà” di un’opera tanto attesa è già stata superata nei fatti dalla totale incertezza che questa veda la luce entro l’estate. Anche l’inverno è trascorso e ha lasciato i passeggeri in transito nell’area in balia di freddo e pioggia, ma ora arriva la bella stagione e con essa il gran caldo che avvolgerà l’area in questione, rendendo insopportabile l’attesa degli autobus a causa dell’assenza di servizi igienici e sala d’aspetto».
«La “beffa” in questa situazione si trova proprio di fronte, e con lo sguardo rivolto a pochi metri, tutti assistono increduli e rassegnati alla visione un’area ultimata da un anno, con pensiline nuove, stalli e marciapiedi di nuova realizzazione, intonsi e inutilizzabili da mesi. Nel 2017, noi della Fit Cisl partecipammo entusiasti alla presentazione a Palazzo Ducale del progetto, ma a distanza di due anni, siamo ancora a discutere di date e di opere da ultimare».
«Il rischio maggiore è che il capolinea di via Padre Zirano sia un nuova incompiuta sassarese, come la stazione via XXV Aprile, opera tanto ambiziosa, quanto irrealizzabile nelle volontà politiche, vittima di burocrazia e di analisi, modifiche e per l’occasione di campagna elettorale. L’impegno della Fit-Cisl è orientato a mettere in evidenza le situazioni disagiate nell’interesse esclusivo dei lavoratori che rappresentiamo e cittadini e nel contempo, far accendere i riflettori su una vergogna per l’immagine della nostra città» conclude Alessandro Russu.
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