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Red 12 marzo 2019
Teatro: prosegue il Terzo occhio a Cagliari
Omaggio alla poetessa Wislawa Szymborska con “Sulla morte senza esagerare”, del Teatro dei Gordi (produzione Tieffe teatro di Milano), in scena domani sera, al TsE di Is Mirrionis, in Via Quintino Sella, per la rassegna del Cedac dedicata ai linguaggi contemporanei inserita nella Stagione 2018-2019 de La Grande prosa, nell’ambito del Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna


CAGLIARI - Focus sull’enigma della fine, tra ironia e poesia, con “Sulla morte senza esagerare”, del Teatro dei Gordi (produzione Tieffe teatro di Milano), in cartellone domani, mercoledì 13 marzo, alle 20.30, al TsE di Is Mirrionis, in Via Quintino Sella, a Cagliari, sotto le insegne de “Il Terzo occhio”, la rassegna del Cedac dedicata ai linguaggi contemporanei, incastonata nella Stagione 2018-2019 de La Grande prosa, nell’ambito del Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna. La pièce, liberamente ispirata ai versi della poetessa polacca Wislawa Szymborska (Premio Nobel per la Letteratura nel 1996), affronta un tema delicato e complesso come l’exitus, la definitiva uscita di scena che caratterizza il destino degli esseri umani con garbato umorismo mettendo l’accento sulle imperfezioni e gli errori di colei che «Occupata a uccidere, lo fa in modo maldestro, senza metodo ne abilità. Come se con ognuno di noi stesse imparando».

Un’opera senza parole, con la cifra affascinante ed immaginifica del teatro di figura, ideata e diretta dal regista Riccardo Pippa ed interpretata da Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti e Matteo Vitanza, impreziosita da scenografie, costumi e dalle icastiche maschere di Ilaria Ariemme, per riflettere sul mistero ultimo e su ciò che ci attende sulla soglia dell’aldilà (per chi ci crede) o forse del nulla. Un passaggio ineludibile (l’estrema stazione che in certo qual modo da forma all’intera esistenza) si risolve nell’ennesimo goffo tentativo dell’infaticabile Thanatos (il dio greco figlio della notte e fratello del sonno) in un’incarnazione insieme grottesca e vagamente animalesca: la creatura che offre l’estremo abbraccio, che culla le sue vittime lasciandole senza respiro, in un gesto di tenerezza fatale, è inquietante, ma anche (quasi) simpatica, così intenta a fare il suo triste, ma necessario mestiere.

Sulla morte senza esagerare, spettacolo vincitore del Premio Scintille 2015 «per l’originalità della costruzione drammaturgica, la cura dei dettagli, il lavoro attorale e di regia, che lo proiettano decisivamente verso una dimensione creativa di probabile livello internazionale», ma anche per «il coraggio della giovane compagnia di intraprendere la linea di un teatro senza parole, che riesce a comunicare in maniera efficace, suggestiva e poetica attraverso il movimento, il gesto, le invenzioni scenografiche», propone un inedito ed interessante sguardo sul drammatico epilogo di ogni esistenza. La morte è un territorio sconosciuto, fulcro di miti e leggende fin dall’antichità, onnipresente in tutte le culture e le civiltà con il suo corredo di riti e superstizioni: un confine che tutti siamo destinati a varcare, prima o poi, la cui sola idea (per i più spaventosa, attraente per alcuni) evoca il brivido davanti all’ignoto.
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