Venerdì 22 febbraio, gli studenti di tutta Italia si mobiliteranno in oltre cinquanta città per manifestare contro il nuovo esame di maturità ed i tagli da 4miliardi previsti dalla legge di bilancio. La manifestazione è stata lanciata a gennaio dal Fronte della gioventù comunista ed è stata rilanciata con una serie di video-appelli fatti dai rappresentanti d´istituto di tutta Italia
SASSARI - Venerdì 22 febbraio, gli studenti di tutta Italia si mobiliteranno in oltre cinquanta città per manifestare contro il nuovo esame di maturità ed i tagli da 4miliardi previsti dalla legge di bilancio. La manifestazione è stata lanciata a gennaio dal Fronte della gioventù comunista ed è stata rilanciata con una serie di video-appelli fatti dai rappresentanti d'istituto di tutta Italia. Anche a Sassari, dove da poco gli studenti hanno manifestato al fianco dei pastori, è stata annunciata la partecipazione di diversi istituti superiori sassaresi e dei paesi limitrofi alla manifestazione.
«È arrivato il momento di bocciare il Governo - dichiara Mattia Uzzau, rappresentante d'istituto del Liceo Margherita di Castelvì e membro del Fgc - Il nostro diritto allo studio rischia nuovamente di essere leso. Il Governo si è dimostrato in linea con i Governi precedenti. In più, l'esame di maturità è stato completamente stravolto, e le modalità con cui si svolgerà l'esame sono state annunciate solamente a fine dicembre, costringendo gli studenti e i docenti ad una corsa contro il tempo per prepararsi. Noi studenti del Corso Internazionale non abbiamo ancora capito come sarà composta la nostra Commissione esaminatrice».
«L'Italia è tra gli ultimi Paesi al mondo per quanto riguarda la spesa per l'istruzione, e i risultati si vedono. Le scuole sassaresi soffrono gravi problemi: le infiltrazioni durante i temporali sono all'ordine del giorno, mancano quasi sempre i materiali e le strutture sono fatiscenti. Gli alimenti che usiamo noi in cucina sono spesso scaduti e di provenienza straniera, mentre i nostri agricoltori e allevatori soffrono», aggiunge Giulia Sechi, rappresentante dell'Istituto Alberghiero di Sassari e membro del Fgc. «Nella mia scuola sono stati trovati dei topi nel corpo di Meccanica e nel cortile. Trovo necessario che in un edificio pubblico vengano rispettati i requisiti sanitari per garantire la sicurezza degli studenti e dei lavoratori all'interno dell'istituto», dichiara William Calledda, ex rappresentante dell'Istituto Tecnico Industriale. «Le testimonianze degli studenti sassaresi sono la conferma che l'istruzione non ha bisogno di tagli, ma di finanziamenti per rimettersi in sesto».
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