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Red 14 dicembre 2018
Un defibrillatore a Piazza Castello
Ieri, il sindaco Nicola Sanna, l´assessore comunale Antonio Piu, il direttore sanitario dell´Azienda regionale per l´emergenza-urgenza della Sardegna Piero Delogu, la direttrice della centrale operativa del 118 di Sassari Michela Cualbu ed il comandante della Polizia municipale Gianni Serra hanno presentato alla stampa il nuovo totem con un Dae collegato telefonicamente al 118


SASSARI - Ogni anno, in Italia, si registrano 60mila decessi per arresto cardiaco improvviso, circa 150 al giorno sono le persone colpite, una ogni 9'. Intervenire velocemente ed in modo efficace è l'unico modo per aumentare le possibilità di sopravvivenza. Per questo, il Comune di Sassari si sta muovendo da tempo per diventare città cardioprotetta, mettendo in campo una serie di azioni su tutto il territorio. Ieri (giovedì), in Piazza Castello, il sindaco Nicola Sanna, l'assessore comunale alla Polizia municipale e Protezione civile Antonio Piu, il direttore sanitario dell'Azienda regionale per l'emergenza-urgenza della Sardegna Piero Delogu, la direttrice della centrale operativa del 118 di Sassari Michela Cualbu ed il comandante della Polizia municipale Gianni Serra hanno presentato alla stampa il nuovo totem con un Dae (defibrillatore semiautomatico esterno) collegato telefonicamente al 118.

La postazione di defibrillazione pubblica, la prima fissa in città, donata dal 118, grazie all'azienda produttrice Philips Italia, al Comune di Sassari, si inserisce nel più ampio programma dell'Ente, che vede ottantacinque agenti della Polizia locale ed altri ottanta di altri Enti di Stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza ed Esercito) in possesso di un brevetto di esperto in rianimazione cardiopolmonare, tre Dae presenti in altrettante pattuglie del Comando ed altri defibrillatori a disposizione dei cittadini in strutture pubbliche e sportive. Il totem installato in Piazza Castello è collegato telefonicamente con la Centrale operativa del 118, l’apertura dello sportello attiva il servizio di chiamata. Il defibrillatore contenuto nella teca è di ultima generazione ed illustra, in tempo reale, le modalità di intervento da prestare alla vittima di arresto cardiaco. Può essere utilizzato esclusivamente dai soccorritori in possesso di un regolare attestato. Da oltre un decennio, su tutto il territorio regionale, è in corso un’importante azione di sensibilizzazione nella diffusione dei defibrillatori semiautomatici e nella formazione dei cittadini per il loro corretto utilizzo. Al momento. il nord Sardegna annovera oltre 4mila persone, con regolare attestato "Basic life support and defibrillation", in grado di utilizzare questo strumento e di diventare un fattore decisivo nell’attività di contrasto all’arresto cardio-polmonare.

«Diventare città cardioprotetta è uno degli obiettivi di questa Amministrazione – ha commentato Sanna - Il nuovo Dae, nel cuore della città, permette di disporre di uno strumento imprescindibile per salvare la vita umana nei casi di persone colpite da arresto cardiaco in un'area del centro urbano considerata nevralgica e frequentata ogni giorno da migliaia di persone». «Si tratta di un percorso che richiede tempo, ma soprattutto la collaborazione di tutte le realtà interessate – ha aggiunto Piu - È necessario mettere a sistema tutti i defibrillatori presenti nel territorio, in modo da riuscire ad avere una copertura totale. Per questo da tempo abbiamo avviato incontri con tutte le forze dell'ordine dotate di Dae. È importante sottolineare che questo totem si aggiunge alle postazioni mobili delle nostre pattuglie che monitorano città, borgate e agro. Oggi la Polizia locale di Sassari rappresenta a tutti gli effetti un presidio di primo soccorso dislocato sul territorio». «Grazie alla collaborazione con il 118 – ha sottolineato Serra - la quasi totalità dei nostri agenti e funzionari che pattugliano il territorio è formata per prestare un primo soccorso a chi ha un attacco cardiaco e per utilizzare perfettamente i Dae. Si potrà così intervenire tempestivamente nei casi di persone colpite da arresto cardiaco, e assicurare il primo intervento di soccorso e di rianimazione, in attesa e in collegamento diretto col personale del servizio 118. A sua volta il 118 potrà richiedere l'intervento della autopattuglia cardioprotetta». «Si tratta di un progetto importante, che ha l'obiettivo di ridurre il numero delle cosiddette morti improvvise in cui il fattore tempo è fondamentale per salvare la vita – dichiara Cualbu – I defibrillatori installati potranno essere utilizzati da operatori opportunamente formati che trovandosi in una situazione di emergenza, potranno aprire la teca e avviare le manovre di soccorso, guidati dalla stessa macchina che ha un utilizzo semplicissimo. Inoltre, l'apertura della teca determinerà in automatico il collegamento telefonico con la Centrale operativa, per cui il soccorritore sarà in diretto contatto con l’operatore sanitario del 118, che potrà guiderlo nell’utilizzo del Dae».

Nella foto: un momento dell'inaugurazione
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