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Red 10 dicembre 2018
Operazione Diablo: cinque arresti ad Arzana
Oggi, ad Arzana, Lotzorai ed Uta, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa e della Squadriglia della Compagnia di Lanusei, della Stazione e della Squadriglia di Arzana, Santa Maria Navarrese, con gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Lanusei e del Nipaf dell’Ispettorato forestale di Lanusei hanno dato esecuzione ad una seconda ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Lanusei


ARZANA – Oggi (lunedì), ad Arzana, Lotzorai ed Uta, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa e della Squadriglia della Compagnia di Lanusei, della Stazione e della Squadriglia di Arzana, Santa Maria Navarrese, con gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Lanusei e del Nipaf dell’Ispettorato forestale di Lanusei, al termine di una complessa attività d’indagine congiunta coordinata dal procuratore capo Biagio Mazzeo, hanno dato esecuzione ad una seconda ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Lanusei a carico di cinque persone originarie di Arzana, oltre a quella già eseguita il 9 gennaio, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico illecito di armi ed esplosivo militare. Arrestati un 48enne, un 46enne, un 31enne, un 30enne ed un 28enne. Altre tre persone, invece, sono state deferite in stato di libertà.

Le migliaia di intercettazioni captate ed analizzate dagli uomini del Commissariato di Lanusei, del Nipaf e della Compagnia di Lanusei hanno evidenziato come il gruppo arzanese fosse assolutamente inserito in un grosso traffico di armi, che ha messo in relazione il territorio comunale di Arzana (quale centro nevralgico) e diversi paesi ogliastrini. Gli accertamenti eseguiti hanno portato alla luce un importante furto di armi (una pistola Beretta calibro6.35, due fucili calibro12 ed uno calibro16, una carabina al leva calibro30x30 con ottica di puntamento in fibra ottica, una pistola Beretta calibro9x21 modello98) avvenuto nel dicembre 2014, a Lanusei, in un abitazione attribuibile al 46enne.

Al termine delle indagini, condotte anche grazie a numerosissimi sequestri, servizi di osservazione, pedinamento e controllo del territorio, sono stati raccolti fortissimi elementi tali da contestare numerose condotte illecite a carico degli indagati, che sono risultati anche autori di vari furti in diverse abitazioni ed in edifici pubblici di Arzana. Le investigazioni hanno poi fatto emergere ulteriori forti elementi di prova relativi alla partecipazione all’associazione per delinquere perseguita anche di altri personagg,i che non erano destinatari della misura cautelare eseguita sempre dalle Forze di Polizia ogliastrine il 9 gennaio. L’attività di indagine ha permesso di deferire in stato di libertà un cittadino francese, che in più occasioni, ha introdotto nello Stato italiano, armi comuni da sparo, tra cui una carabina calibro22 ed una pistola calibro9×21, oltre a munizioni per armi comuni da sparo in diversi calibri.

I fatti accertati sono di estrema gravità, per il loro stesso numero e per essere stati, i reati fine, ed i propositi delittuosi realizzati o da realizzarsi in forma associata, con la costituzione dell’associazione, ed infine per la durata stessa della condotta antigiuridica (dal settembre 2016 al gennaio 2018) che, con l’affinamento dei metodi di azione, ha creato una solida e permanente attività operativa, non interrotta neanche dalle misure cautelari già eseguite. Le indagini hanno anche confermato che gli associati erano pronti a compiere gravi atti ritorsivi anche con l’uso di esplosivo militare, contro vari rappresentanti della Magistratura inquirente e del personale delle Forze di Polizia in servizio ed in congedo che, a più riprese, hanno preso parte alle indagini. In particolare, i quattro, ad esclusione del 31enne, stavano progettando l’omicidio di un poliziotto in congedo e vicino di casa del 46enne, nonché la commissione di nuovi furti in diverse abitazioni di Arzana.
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