E´ giunto nella serata di mercoledì a Roma, davanti al Ministero dei Trasporti, il tir a sostegno della petizione popolare con al quale si chiede la revoca alla compagnia - oggi fusa con Moby - della convenzione sul trasporto marittimo tra la Sardegna e la Penisola
ROMA - Un tir con la scritta "Basta Tirrenia" davanti al ministero dei Trasporti per consegnare le 61 mila firme a sostegno della petizione popolare con al quale si chiede la revoca alla compagnia - oggi fusa con Moby - della convenzione sul trasporto marittimo tra la Sardegna e la Penisola. «Subito un vertice al ministero delle Infrastrutture sugli aumenti del trasporto merci, esame attento dei contenuti della petizione popolare firmata da 61 mila cittadini, attenzione sull'attuazione della convenzione e sul mancato pagamento dei 180 milioni di euro da parte di Onorato allo Stato», ha sollecitato il leader di
Unidos Mauro Pili, giunto con il tir a Roma.
«Sul tavolo del governo abbiamo posto anche il tema della sicurezza del trasporto ricordando che nemmeno quattro giorni fa una nave della Tirrenia, la Moby Dada, e' rimasta ferma in mezzo al mare per oltre tre ore priva di motori» ha sottolineato l'ex parlamentare. Ed è stata posta con forza anche l'esigenza di bloccare immediatamente gli aumenti del 50% sulle tariffe per il trasporto merci da e per la Sardegna che scatteranno dal prossimo 1 novembre».
«Abbiamo chiesto di convocare un immediato vertice per scongiurare azioni eclatanti come il blocco dei porti. I vertici del ministero hanno rassicurato su un immediato incontro sulla questione chiedendo di soprassedere per il momento su eventuali iniziative di lotta» ha concluso Mauro Pili che sottolinea anche come l'autorità Antitrust avrebbe messo sotto i riflettori la fusione Tirrenia con Moby. Ci sarebbe, infatti, una comunicazione secretata dell’autorità garante per la concorrenza con la quale era stata negata l’autorizzazione ad altra fusione da parte della compagnia di navigazione Tirrenia.
Commenti