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Red 2 giugno 2018
Programmazione territoriale: 30mln per la Gallura
Chiuso e finanziato il progetto regionale da 30milioni di euro Monte Acuto-Riviera di Gallura. «Turismo più forte con la sinergia fra costa e interno», dichiara l´assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci


OLBIA - Una forte sinergia fra costa ed interno per potenziare l’offerta turistica, valorizzare le risorse culturali e ambientali, rivitalizzare il tessuto economico ed imprenditoriale locale e migliorare la qualità della vita ed il benessere delle persone attraverso i servizi. Punta su questo il progetto di programmazione territoriale “Monte Acuto-Riviera di Gallura, territori di eccellenza della Sardegna”, chiuso e finanziato ieri (venerdì) con 30milioni di euro, di cui 18 di nuova finanza, dall'assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, ospite del sindaco Giuseppe Porcheddu, nella sala consiliare del Comune di Budoni, con amministratori locali, consiglieri regionali, sindacati ed imprenditori. Due Unioni guidate da Andrea Nieddu (Monte Acuto) e Francesco Lai (Riviera di Gallura), che contano dieci Comuni (Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Monti, Oschiri, Padru, Budoni, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro e Golfo Aranci) e 32.400 abitanti.

«Ho apprezzato molto che le due Unioni di Comuni si siano messe insieme. L’interno e la costa, perché questo è il futuro della Sardegna: saldare il turismo e l’ambiente alla nostra cultura, all'agroalimentare, all'artigianato, a tutto ciò che l’interno può offrire come valore aggiunto in termini di identità e tradizione. Legare questo valore ai flussi turistici è importante perché dà possibilità di crescita, dunque di ricchezza e occupazione - ha dichiarato Paci - È un progetto ottimo, e voglio sottolineare quanto considero importante la presenza della Chiesa a tutela di un pezzo importante del nostro patrimonio architettonico, culturale e della tradizione. Ed è importante il fatto che amministratori di diversa appartenenza politica si siano alleati per il bene dei territori e dei cittadini, che è l’unica cosa che conta per creare sviluppo. Di questa alleanza fa parte la Regione, che non è un contraltare dei Comuni ma un forte alleato, perché solo unire le forze può garantire risultati vincenti: in fondo siamo noi amministratori regionali i primi sindaci della Sardegna, perché abbiamo a cuore e tuteliamo gli interessi di tutti i cittadini che fanno parte della comunità sarda».

Il finanziamento si articola fra interventi di nuova finanza (15,5milioni più 2milioni per le zone umide e 250mila euro di risorse della Conferenza episcopale sarda, come previsto dal protocollo d’intesa per la valorizzazione degli edifici di culto con particolare valore storico e culturale) ed interventi già valorizzati nell'ambito di altre politiche, oltre 12milioni di euro che vengono messi a sistema. Il Progetto di sviluppo territoriale mira a migliorare l'attrattività e la competitività del territorio attraverso lo sviluppo di un sistema turistico integrato. È organizzato in sei azioni: valorizzazione turistica delle risorse culturali ed ambientali (percorsi naturalistici, attrattori archeologici, valorizzazione dei luoghi di fede); valorizzazione delle risorse turistiche ambientali (riqualificazione delle zone costiere, umide e lagunari); competitività delle imprese (incentivi per le imprese che investono in turismo e produzioni tipiche); miglioramento dei servizi essenziali per il territorio (investimenti su scuola e capitale umano, infrastrutture); qualità della vita e benessere della persona, con particolare attenzione a disabili ed anziani; governance territoriale, con un unico responsabile per la realizzazione degli interventi.

“Monte Acuto-Riviera di Gallura” è il nono progetto che viene chiuso e finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna, per un totale di 130milioni di euro con quattordici Unioni e 110 Comuni coinvolti. Altri undici progetti sono avviati o in fase di co-progettazione (sedici Unioni e 139 Comuni coinvolti), cinque in fase di avvio (cinque Unioni e trentacinque Comuni coinvolti). Complessivamente, sono ventiquattro progetti con trentacinque Unioni, 284 Comuni e 950mila cittadini coinvolti, cioè il 90percento dei 293 Comuni sardi che hanno i requisiti per partecipare alla programmazione territoriale. Oltre il 70percento degli interventi vede già realizzate le gare di progettazione esecutiva. In Alta Gallura e Parte Montis, alcuni interventi sono stati già appaltati ed aggiudicati i lavori. I progetti devono essere realizzati in trentasei mesi. «Questa Programmazione territoriale sta funzionando perché c’è una partecipazione diretta delle comunità, certamente dei sindaci che hanno un ruolo principale ma anche tutto il partenariato economico e sociale. Abbiamo i bandi territorializzati per le imprese, quindi anche tutto il tessuto economico partecipa, e sono bandi mirati, che vanno sulle produzioni che il territorio ha scelto. E poi - conclude il vicepresidente regionale - i tempi sono rapidi, i percorsi avviati si concludono, non ci sono promesse irrealizzabili e ogni euro promesso con la mia firma arriverà effettivamente sul territorio».

Nella foto: un momento dell'incontro
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