Ieri mattina, il Consorzio industriale provinciale di Sassari ha incontrato nella sede centrale di Via Coppino i rappresentanti dei Comuni di Sassari, Porto Torres ed Alghero per illustrare la proposta di istituire, primi in Sardegna, il distretto energetico previsto dal Piano energetico regionale
ALGHERO - Si chiama “Distretto Torres” ed è lo strumento con cui il nord-ovest dell’Isola punta a diventare un laboratorio di ricerca internazionale in tema di “smart energy”. Il progetto, primo in Sardegna tra quelli previsti dal Piano energetico ambientale regionale, nasce dalla collaborazione tra i Comuni di Sassari, Porto Torres, Alghero ed il Consorzio industriale provinciale di Sassari, promotore dell’iniziativa e che si candida come soggetto attuatore. Attraverso questo strumento, il territorio potrà posizionarsi in testa nel fondamentale tema dell’energia intelligente, identificato dall’Unione europea tra gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni.
I distretti energetici sono gruppi di utenze energetiche caratterizzate da contiguità territoriale: condividono infrastrutture di consumo e produzione per massimizzare l’autoconsumo, valorizzare la produzione locale dell’energia, ridurre i costi di acquisto all’interno del distretto stesso e l’impatto sul sistema locale di distribuzione, evitando la realizzazione di nuove infrastrutture. L’obiettivo primario del distretto energetico è, quindi, quello di bilanciare istantaneamente consumo e produzione per massimizzare l’utilizzo locale delle risorse prodotte, migliorare continuità e qualità della fornitura di energia, ottenere benefici economici con l’uso condiviso delle risorse energetiche locali. Tra gli strumenti promossi dal Pears c’è la creazione di undici distretti energetici gestiti secondo i paradigmi propri delle “smart grid” e delle “smart city”, allo scopo di migliorare la gestione energetica interna della produzione e del consumo, migliorare l’efficienza energetica del distretto e massimizzare l’utilizzo delle risorse autoprodotte con l’obiettivo prioritario di ridurre i costi delle forniture e le emissioni.
Il Consorzio industriale provinciale di Sassari si colloca pienamente in linea nel quadro disegnato dalla Regione autonoma della Sardegna, grazie ai tanti progetti messi in cantiere dall’attuale amministrazione: tra questi, la realizzazione di un hub per il Gnl, il metano liquefatto, che rappresenta il vettore energetico preferenziale nella transizione verso quella progressiva decarbonizzazione programmata dalla Regione. Allo stesso modo, la gestione integrata dei sistemi energetici consentirà lo sviluppo di nuove iniziative, con positive ricadute occupazionali ed attivando politiche attrattive per l’insediamento di nuove imprese. Il Distretto energetico Torres sarà specializzato in tre direzioni: Ict nelle smart city, Efficienza e mobilità sostenibile per il settore turistico, Chimica verde ed economia circolare e si candida a diventare un modello per l'intera regione, realizzando un’area in Europa nella quale siano operativi i modelli energetici proposti dall'Ue e da attuare entro il 2050, in cui sviluppare l’integrazione e la corretta sinergia tra sistemi centralizzati e distribuiti tra i settori elettrico, termico e dei trasporti.
La smart energy è un settore molto ampio, che prevede la produzione di energia da fonti rinnovabili, le soluzioni e le tecnologie per le smart city, sistemi per migliorare l’efficienza e ridurre i consumi in campo industriale e civile. Il Piano energetico regionale prevede una serie di azioni per raggiungere i target prefissati anche dall’Unione europea: diversificare le fonti, sostenere gli investimenti nella generazione, nelle reti e nell’efficienza energetica, supportare lo sviluppo e l’adozione di apparecchiature e reti intelligenti, per consentire un uso flessibile e distribuito dell'energia. Per questo, viene indicato l’inserimento progressivo della produzione da fonti rinnovabili con una serie di obiettivi, tra cui raggiungere il 30percento di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030, puntando ad intervenire prioritariamente nei settori manifatturiero, dell’edilizia e dei trasporti e contribuire all’obiettivo di “decarbonizzare” l’economia riducendo entro il 2030 di almeno il 40percento le emissioni di gas a effetto serra rispetto ai valori registrati nel 1990.
Nella foto: un momento della riunione
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