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M.P. 16 maggio 2018
Festha Manna: fede e tradizione da 1700 anni
Il parroco don Mario Tanca ha raccontato il significato della Festha Manna, tre giorni di festa molto intensi che conservano la loro caratteristica di religiosità popolare a Porto Torres, in cui già nei giorni precedenti la Festa Grande si susseguono manifestazioni culturali, sportive, di puro intrattenimento, che animano la città


PORTO TORRES - «Un lungo cammino di fede e di vita che si conclude alla Festha Manna, tre giorni di celebrazioni e di spettacoli, folklore, aggregazione e manifestazione di gioia e di scoperta di tutta la comunità portotorrese, del territorio, della diocesi e dell’Isola. Quello che noi viviamo in questi giorni dal pellegrinaggio alle processioni, e dagli eventi culturali a quelli sportivi, ha un’origine ossia l’avvenimento Martiria Turris che non è passato inosservato nella storia di Porto Torres e neppure nella storia della Sardegna, perché ha regalato dei valori nuovi a questa comunità». Così il parroco don Mario Tanca ha raccontato il significato della Festha Manna.

Tre giorni di festa molto intensi che conservano la loro caratteristica di religiosità popolare a Porto Torres, in cui già nei giorni precedenti la Festa Grande si susseguono manifestazioni culturali, sportive, di puro intrattenimento, che animano la città. Alla presentazione del calendario era presente anche il sindaco Sean Wheeler. Da secoli il culto dei Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario è vivo in città ed in tutta la Sardegna. Dal 18 al 21 maggio fede e tradizione convivono e contribuiscono a rinnovare la devozione verso i tre Martiri. Quest’anno la festa è stata “consacrata” anche dal contributo della Fondazione Sardegna «un partner indispensabile, che sta dimostrando di credere nel nostro territorio con iniziative di valorizzazione non solo di Porto Torres, ma anche dell'isola parco dell'Asinara», ha detto l’assessore alla cultura Alessandra Vetrano.

«Stiamo cercando di conservare il senso religioso e tradizionale della Festha, un obiettivo che abbiamo messo in evidenza anche nella nuova campagna informativa – ha aggiunto l'assessora – introducendo il messaggio “un cammino di fede e tradizioni lungo 1700 anni”. Per il secondo anno consecutivo abbiamo, inoltre, scelto di far svolgere lo spettacolo della domenica in un luogo prossimo alla basilica, il Parco San Gavino. Potenziata anche la comunicazione, con spot in onda su Videolina, una nuova brochure informativa con distribuzione nei principali punti turistici della Provincia, compreso l'aeroporto, e un'attività di affissione più intensa, anche a Sassari. Verrà ristampata, inoltre, la Carta del Pellegrino, iniziativa apprezzata perché consente ai fedeli di certificare il compimento del pellegrinaggio notturno».

Per il segretario generale della Fondazione di Sardegna, Carlo Mannoni, «la Festha Manna si basa su un profondo senso di comunità e richiede uno sforzo collettivo, una sinergia tra enti e associazioni. Siamo contenti di essere riusciti a dare il nostro supporto a questo grande e sentito appuntamento». Nella notte di sabato i pellegrini giungeranno da Sassari e dai centri dell’hinterland attorno alle 3 del mattino e parteciperanno alla Santa messa nella maestosa Basilica romanica di San Gavino. Domenica 20 maggio i simulacri di Gavino, Proto e Gianuario, che dal 3 maggio si trovano nell’ipogeo della Chiesa di Balai Vicino, verranno riaccompagnati, dopo la Messa delle 18, in processione alla basilica. Oltre alla popolazione e alle autorità civili, militari e religiose, parteciperanno i gruppi in costume provenienti da tutta l’Isola e le delegazioni dei Comuni uniti dal culto per San Gavino.

Sull’altare della chiesa millenaria, al termine della celebrazione delle 10.30 presieduta dall'Arcivescovo Gianfranco Saba e concelebrata dal Capitolo turritano, si svolgerà il lunedì dopo Pentecoste l’ultimo rituale: davanti ai sindaci di Sassari e di Porto Torres avverrà la riconsegna delle chiavi della Basilica al parroco. Il passaggio delle chiavi fra la municipalità sassarese, che in passato aveva la cura dell’intero complesso religioso, e il parroco di San Gavino, è un rito che risale a diversi secoli fa, quando la consegna delle chiavi all’autorità cittadina e l’immediata riconsegna al parroco era segno del riconoscimento della buona conservazione e della cura del complesso religioso. Al termine si svolgerà la processione del Santissimo Sacramento, che attraverserà il Corso Vittorio Emanuele e si concluderà al porto, dove l'Arcivescovo impartirà la benedizione del mare. Gli eventi speciali organizzati dall'amministrazione comunale inizieranno venerdì 18 maggio con il concerto dei Carovana folk, in Piazza Umberto I.

Uno dei principali appuntamenti legati alla tradizione si svolgerà sabato 19 maggio alle 11, quando prenderà il via nella baia dello Scogliolungo la XII edizione della Regata del Pescatore, ideata da Assovela. La sera, sempre in Piazza Umberto I, tornerà il cabaret con Paolo Migone in “Completamente spettinato” e Marco “Baz” Bazzoni in “Baz live band 2018”. Domenica 20 gli eventi speciali si spostano nel cuore della festa: il Parco San Gavino ospiterà i gruppi folk per In nome di San Gavino: danze e costumi della Sardegna, curato da Intragnas, a cui seguirà il concerto dei Cordas et Cannas, band ambasciatrice della musica sarda nel mondo. La serata prenderà il via alle 21.30. Lunedì 21 si torna in piazza Umberto con i Rock Tales.

Dal 19 al 21 maggio da via Indipendenza sino alla Torre Aragonese sarà allestita l'area mercato con tanti stand di artigianato, commercio ed enogastronomia. In piazza della Renaredda, via Mare, piazza Dogana e via Migheli i punti di ristoro, mentre il luna park sarà allestito nell'area portuale. Da segnalare i tanti eventi organizzati dalle associazioni cittadine, che fino al 2 giugno caratterizzeranno il programma di sport e spettacolo della Festha Manna.
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