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Sassari NewsnotiziealgheroOpinioniUrbanisticaIl cammino infinito che umilia la bellezza
Luciano Deriu 21 aprile 2018
L'opinione di Luciano Deriu
Il cammino infinito che umilia la bellezza


Un Convegno vivace e utile ad Alghero. Era un’esigenza sentita dalla città e dalla Sardegna. Il 20 aprile, promosso da Legambiente, in un giorno di pioggia, un confronto vero e partecipato. Non la voce univoca degli ambientalisti. Assessore regionale con il suo staff, sindaci, amministratori, urbanisti, albergatori, hanno ragionato sul futuro urbanistico delle città sarde. Con un faro puntato su Alghero. Una città attrattiva, certo una delle più belle d’Italia. Un intreccio straordinario di natura e storia, “Qui vendiamo tramonti, la camera è in omaggio” diceva un’albergatrice ai suoi ospiti nel film “Chi salverà le rose”. “C’è qualcosa di vero - ha detto nel Convegno il presidente di Federalberghi Paolo Manca - la bellezza si vende benissimo, non c’è contrasto tra sostenibilità economica e sostenibilità ambientale”.

Ma la bellezza deve essere curata. Ha bisogno di molta attenzione. Si è preso l’esempio di Roma e Milano. La prima bellissima, bistrattata è in totale decadenza. Rimane bella e i turisti ci vanno lo stesso. Ma a Parigi, dove i rifiuti non li vedi, i turisti sono il triplo. E fanno tirare l’economia. Milano era considerata brutta, dormitorio per operai, palazzoni metropolitani, periferie. Eppure ha lavorato sull’effetto della qualità estetica, ha riqualificato i navigli, aperto zone verdi, passeggiate, alberate. Ha seguito l’orientamento di Renzo Piano, “Rammendare la città”. E Milano è diventata oggi una città bella da visitare. La nostra città, Alghero, io l’ho vista imbruttire. Non in maniera lineare, non senza eccezioni. Ma dal Dopoguerra a questa parte si è persa l’attenzione al bello. C’è stato qualche tentativo di cercare di bella architettura, l’architetto “di Alghero” Simon Mossa ha tentato di creare un modello, subito dimenticato. Ma per lo più, si è seguito un modello dormitorio. Case senza qualità, il palazzone da periferia metropolitana come modello. Così sono sorti interi quartieri che hanno imbruttito la città.

E ora? Ora c’è molto da fare per l’edilizia e per gli urbanisti. Seguire la bussola di Renzo Piano: rammendare, ricucire, dare un nuovo volto al brutto. Ritrovando anche un’identità architettonica identitaria omogenea, dai moduli residenziali, ai materiali, ai colori. I nostri decisori politici non hanno ancora trovato il tempo di elaborare una visione complessiva, in termini di sistema, per i prossimi vent'anni. Alghero e la Sardegna ha bisogno di un progetto di futuro che dia una direzione, scelga i comparti su cui investire e come investire. Con un occhio a quella che è la nostra risorsa principale, la bellezza.

* Legambiente
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