Questa mattina, con il documentario di Daniele Atzeni “Madre acqua-Frammenti di vita di Sergio Atzeni”, ritornano gli appuntamenti con il Cagliari film festival
CAGLIARI - Dopo il successo dell’edizione 2017, svoltasi alla fine dello scorso anno, ritornano gli appuntamenti con il Cagliari film festival, rassegna di cinema di impegno civile organizzata dall'associazione Tina Modotti. Incontri dedicati alle icone della cultura sarda, masterclass, presentazione di documentari solidali e premiazione dei film più votati tra quelli presentati nell’edizione 2017: sono questi gli appuntamenti attraverso cui nelle prossime settimane si snoderà il Cff. Che ha deciso di rimanere in continuità con i temi della passata edizione: gli Anni Settanta in Italia ed i fatti che li caratterizzarono.
Si comincia oggi, (venerdì), con un incontro inserito nella sezione “Scenari sardi- Cinema a scuola”. Alle 11.30, al Liceo classico Siotto Pintor sarà proiettato il documentario di Daniele Atzeni “Madre acqua-Frammenti di vita di Sergio Atzeni” (Italia, 2015, 74’). Si tratta di un lavoro che il regista sardo ha dedicato a Sergio Atzeni, lo scrittore che proprio al Siotto compì i suoi studi. Attraverso la testimonianza di chi lo conobbe (da Paola Mazzarelli a Rossana Copez, da Paolo Vassallo a Giorgio Pellegrini) il documentario ricostruisce l’intera vicenda artistica ed umana dell’autore scomparso nel 1995, a soli quarantatre anni, e che fu tra i grandi protagonisti della scena culturale e politica negli Anni Settanta a Cagliari.
La proiezione del film sarà l’occasione per stimolare tra studentesse e studenti ad una discussione (ci sarà anche il regista), non solo attorno alla figura di uno degli autori più amati del panorama letterario sardo, ma anche sui vari temi del progetto Cff, in modo da favorire la conoscenza della cultura cinematografica e l’importanza dell’uso didattico delle fonti filmiche per la storia del Novecento e per la comprensione del nostro presente storico. Il Cagliari film festival è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Sardegna film commission.
Nella foto: un'immagine del documentario
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