La scelta di appoggiare la Lega non sarà indolore. Durissimo il commento del capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Carta, nei confronti di Solinas: «Pur di diventare parlamentare si sta svendendo novantasette anni di storia»
CAGLIARI - Il leader della Lega Matteo Salvini è atteso a Cagliari mercoledì 24 per sancire l'intesa elettorale con il Partito Sardo d'Azione. Alle politiche del 4 marzo i Quattro Mori, salvo sorprese dell'ultim'ora sempre possibili considerato il malcontento, correranno con il simbolo del Carroccio.
Si tratta di una decisione che era già nell'aria da qualche giorno, dopo che il segretario nazionale del Partito sardo d'Azione, Christian Solinas, si era presentato ad un incontro pubblico organizzato a Cagliari dal governatore del Veneto Luca Zaia. L'accordo con il Carroccio dovrebbe così consentire a due esponenti sardisti di ritornare in Parlamento dopo 22 anni: sarebbe due i seggi blindati al centro della trattativa.
Oltre a candidature in Sardegna in almeno due collegi uninominali (uno per la Camera e uno per il Senato) e nei tre proporzionali (almeno un capolista sardista), l'accordo prevede una riprotezione in Lombardia in un collegio proporzionale per il Senato con Solinas capolista.
La scelta di appoggiare la Lega però non sarà indolore: malumori e polemiche accompagnano infatti il patto-nazionalitario. Non è mistero, infatti, quanto dichiarato in più occasioni da Matteo Salvini nei confronti dei sardi e meridionali in generale. Durissimo il commento del capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Carta: «Pur di diventare parlamentare si sta svendendo novantasette anni di storia».
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