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Red 17 gennaio 2018
LavoRas: linee guida condivise
«Creiamo lavoro con rapidità. particolare attenzione ai giovani», ha dichiarato il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, dopo l´incontro di lunedì con le parti sociali e territoriali


CAGLIARI - Saranno circa 8mila le persone potenzialmente interessate al piano straordinario per il lavoro LavoRas varato con la Legge finanziaria appena pochi giorni fa e su cui la Giunta regionale è al lavoro da subito, con rapidità e determinazione. Dopo le riunioni preliminari della scorsa settimana, lunedì mattina, a Villa Devoto, a Cagliari, il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, con gli assessori regionali del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci, ha incontrato, assieme ad Aspal ed alla Cabina di regia della Programmazione unitaria, prima le rappresentanze sindacali, poi le associazioni datoriali ed infine, raggiunto anche dall’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, Anci e Cal.

«Stiamo elaborando un intervento importante e complesso, e per questo vogliamo che la condivisione e il confronto sulle nostre proposte, aperte e in via di definizione, siano i più ampi possibile. Abbiamo creato uno spazio finanziario molto importante e vogliamo usare bene le risorse, in maniera rapida, flessibile e intelligente - ha detto Pigliaru - I dati stanno confermando i numeri positivi, anche se ancora piccoli, della ripresa. Per evitare che la crescita, però, sia lunga e divisiva, con il rischio di lasciare qualcuno indietro, creiamo immediatamente posti di lavoro nel breve periodo per chi è più in difficoltà. Inoltre, attraverso i bonus, diamo alle aziende stimoli per assumere. Stiamo dunque ragionando su come creare al meglio occupazione, sia immediata, sia stabile. Per tutto questo abbiamo 128milioni - ha proseguito il governatore dell'Isola - L’obiettivo è aggredire la disoccupazione con un riguardo particolare a quella giovanile, che pesa sul futuro stesso della Sardegna». Sono due i grandi ordini di intervento che sono stati delineati: una politica per i Cantieri, che prevede interventi rapidi e capaci di incidere subito sulla crisi occupazionale ed una dei Bonus per sollecitare le aziende ad assumere, in particolare giovani.

Il quadro delle risorse finanziarie disponibili è stato reso noto da Paci, cui la Legge finanziaria affida, per il tramite della Cabina di regia sulla Programmazione unitaria, la programmazione delle risorse. «Abbiamo 128milioni per LavoRas, che ha un orizzonte almeno triennale: diamo continuità infatti con uno zoccolo duro di risorse regionali di ulteriori 70milioni per il 2019 e altrettanti per il 2020. Sui cantieri, abbiamo 45milioni: c’è grande apertura sui settori di intervento e interesseranno competenze diverse e a diversi livelli. L’idea è di attribuire le risorse direttamente ai Comuni, sulla base delle liste dei disoccupati e individuando criteri che tengano conto della situazione concreta, quale il livello di spopolamento. I Comuni potranno attivare direttamente i cantieri, se avranno spazi assunzionali, o fare affidamenti diretti alle cooperative di tipo B, già esistenti e attive. Altri 48milioni li mettiamo invece sui Bonus. A tutto ciò, si sommano gli interventi già in essere quali le misure del piano per il lavoro, per i lavoratori over 55, per le situazioni di crisi, le altre tipologie di cantieri già esistenti, le risorse per la conciliazione e altro ancora».

Mura ha fatto rilevare gli ulteriori effetti attesi, in materia di bonus occupazionali, dalla normativa nazionale e ha sottolineato la mancanza di alcune qualifiche professionali specie nei settori innovativi e tecnologici: «Vogliamo allineare le competenze e formare i lavoratori perché abbiano le competenze che le imprese richiedono, creando e incentivando lavoro stabile e di qualità. Abbiamo in corso oltre 4mila tirocini. La sfida è che il tirocinio diventi occasione di lavoro fisso. Per questo a fine mese, quando termineranno i primi tirocini, incentiveremo le aziende per trasformarli in posto di occupazione stabile». Erriu, intervenuto all’ultimo tavolo con Anci e Cal, ha sottolineato l’importanza del protagonismo degli enti locali, che «sono chiamati ad essere molto operativi. Sarà importante coinvolgere le cooperative che hanno legami stretti alle comunità di appartenenza per le quali svolgono servizi di interesse pubblico. Questo piano si rivolge anche alle imprese private e al movimento cooperativo. Penso ad esempio a interventi su usi civici, economia della conoscenza, ambiente e risorse locali: abbiamo la grande opportunità di creare servizi utili e duraturi. Per questo puntiamo alla dimensione territoriale sovracomunale e alla costruzione di reti. Ricordo inoltre la possibilità di interfacciarsi con le misure nazionali del programma “Resto a sud”, destinato anche alla Sardegna». A breve, anche la creazione dell’Osservatorio regionale previsto dalla Legge, che sarà formato da una rappresentanza della Giunta, del Consiglio regionale, degli Enti locali, dei sindacati e delle associazioni economiche. Il suo compito sarà quello di monitorare l’efficacia e gli avanzamenti del piano LavoRas.

Nella foto: un momento della riunione
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