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Red 13 gennaio 2018
Pane fresco: nuovo marchio per produttori e rivendite
«Una garanzia per la qualità delle nostre produzioni tipiche», commenta l´assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio Barbara Argiolas


CAGLIARI - «Un marchio grafico semplice, riconoscibile, contemporaneo, ma con un forte richiamo alla tradizione, che identificherà in modo chiaro i produttori di pane fresco della Sardegna e aiuterà i consumatori a trovare un prodotto sano, fresco e di qualità». Con queste parole, ieri mattina (venerdì), nella sede cagliaritana dell’Assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio, l’assessore Barbara Argiolas ha presentato alla stampa il nuovo contrassegno e la linea grafica coordinata in materia di tutela di tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna, approvati dalla Giunta regionale nella seduta di mercoledì. «Con la legge n.4 del 21 marzo 2016 – continua Argiolas - la Regione ha normato e disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane, sostenendo e valorizzando l’intera filiera della Sardegna e delle sue tipologie tipiche, con l’obiettivo di modernizzare e rendere più efficiente un settore nel quale l’eccellenza dell’agroalimentare sardo si esprime in una molteplicità di produzioni tipiche conosciute anche al di fuori dell’Isola. Un altro degli scopi della legge era quello di garantire maggiore tutela e informazione a chi il pane lo compra e consuma quotidianamente. E in questa direzione va dunque l’approvazione del nuovo contrassegno e dell’identità visiva coordinata, che realizza quanto previsto dall’articolo 7 della legge del 2016 e si affianca a una campagna di comunicazione partita prima di Natale: mirata alle famiglie, ai giovani e ai giovanissimi, vuole incentivare l’acquisto e il consumo di pane fresco e l’educazione alimentare».

Per favorire al massimo il coinvolgimento di operatori e territori, il nuovo marchio del pane fresco in Sardegna è scaturito da un concorso di idee bandito dall’Assessorato a fine ottobre. «Abbiamo ricevuto – ha spiegato l’esponente della Giunta - circa sessantacinque proposte grafiche, a riprova del grande interesse verso un prodotto tanto semplice quanto rappresentativo delle nostre comunità». La commissione di valutazione ha selezionato cinque finaliste, per poi decretare come prima classificata quella di Stefano Asili: due spighe che si intersecano e compongono l’immagine della Sardegna all’interno di un cerchio, con un segno grafico in equilibrio tra le tradizioni più antiche e le espressioni artistiche contemporanee della Sardegna. Contestualmente alla formalizzazione della scelta del contrassegno, la Giunta regionale ha confermato il disciplinare per il rilascio e la revoca dello stesso. Il marchio, di cui è proprietaria la Regione Sardegna, potrà essere richiesto attraverso lo Sportello unico per le attività produttive e per l'edilizia da parte del produttore del pane fresco e potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o le altre modalità di confezionamento. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle Asl e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno.

«Grazie anche allo stanziamento di 200mila euro previsto dalla nuova Finanziaria – ha concluso Barbara Argiolas - la Regione vuole continuare l’opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legate al nostro vivere quotidiano, ma anche più minacciate dalla crescita dell’offerta di pane congelato o precotto. Il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell’identità culturale delle comunità sarde e del nostro vivere quotidiano, ma anche un motore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di autentici presidi del territorio. In questi mesi, abbiamo portato avanti un lavoro molto proficuo col tavolo tecnico istituito dalla legge del 2016, nella quale, oltre ai rappresentanti dell’Assessorato del Turismo, dell’agricoltura e delle agenzie regionali Agris e Laore, siedono gli esperti indicati dalle associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio». Per il 2018, nominato dal Mibact come “Anno del cibo”, «vogliamo continuare nel solco dell’anno appena trascorso, durante il quale, grazie alla collaborazione con le agenzie agricole, gli Enti locali, le Camere di commercio, abbiamo proposto una serie di iniziative e manifestazioni sia sul territorio che fuori dall’Isola per far conoscere e valorizzare le nostre produzioni d’eccellenza. Inoltre – ha concluso Argiolas - vogliamo dare piena attuazione alla legge del 2016: uno degli obiettivi della Regione sarà quello di agevolare, assistere e incentivare i produttori locali che intendano accedere al regime delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite. Sono una garanzia di qualità del prodotto ma anche un veicolo che favorisce una più facile diffusione sui mercati».

Nella foto: un momento della presentazione
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