Venerdì sera, il tour di Millimetroemezzo fa tappa al Teatro Eliseo di Nuoro, con l’evento “Ricorda chi dimentica”, in collaborazione con la Cooperativa sociale Progetto uomo
NUORO - L’appuntamento è con l’evento “Ricorda chi dimentica”, che si terrà venerdì 12 gennaio, alle 20.30, al Teatro Eliseo di Nuoro. In programma una serata di raccolta fondi organizzata dall’Associazione Alzheimer di Nuoro, in collaborazione con la Cooperativa sociale Progetto uomo. Ingresso ad offerta. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può telefonare ai numeri 320/8108915, 329/1918596 o 339/6960146.
«L’intento di questa Associazione di volontariato - afferma la presidente - è quello di garantire il diritto alla salute, migliorare la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer e aiutare le famiglie che quotidianamente si occupano dell’assistenza. Il ricavato della serata sarà devoluto al proseguimento delle attività del “Centro sollievo Alzheimer di Nuoro”, che offre diversi servizi alle persone affette da demenza di grado medio e ai familiari che se ne prendono cura».
La manifestazione ospiterà la sesta tappa del tour “Millimetroemezzo e altri centimetri. Di quando all’improvviso ho dovuto pensare alla cena”, performance teatrale nella quale, partendo dalla lettura di alcuni testi del blog di Millimetroemezzo, l'attrice, educatrice e blogger di Orani Valentina Loche ripercorre il cammino che porta alla nascita di un figlio attraverso narrazioni di gravidanza emozionale. E tra racconti, ironia, risate e momenti più intensi l’interprete coinvolge il pubblico, lo trascina nell’avventura dell’attesa di un figlio e nella sua educazione dando dei piccoli spunti per una genitorialità accogliente.
«Ho unito le mie passioni (pedagogia, teatro, scrittura) – afferma Loche - creando questo progetto nel quale credo molto. E’ una performance in cui affronto in modo semplice e divertente diversi temi sociali tra cui l’educazione al rispetto e alla parità, le diversità, la libertà, le differenze di genere, il sessismo, la violenza sulle donne, l’omosessualità. Si ride, si riflette, ci si emoziona». Quando si diventa anziani, si torna sempre un po’ bambini. L’educazione non finisce mai, è necessaria a tutte le età.
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