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Red 10 novembre 2017
A Sassari, ricordando Marie Curie
Celebrata ieri, all´Università degli studi di Sassari, la quinta Giornata internazionale della Fisica medica, dedicata a Marie Sklodowska Curie. Presenti duecento allievi dei licei Spano e Marconi


SASSARI - «Marie Curie è stata una grande persona, ma adesso tocca a voi». Va dritto all'obiettivo il rettore dell'Università degli studi di Sassari Massimo Carpinelli, che ieri mattina (giovedì), nell'aula Magna dell'Ateneo, ha parlato ad oltre duecento studenti dei Licei Spano e Marconi di una personalità affascinante: Marie Sklodowska Curie, scienziata a cui si deve la scoperta della radioattività, del radio e del polonio, ricerche in cui è stata accompagnata dal marito Pierre Curie. «Tutto è nato da un fenomeno che non capiva – ha sottolineato Carpinelli – la curiosità è la molla del progresso».

Organizzata dall'Università di Sassari, dall'Azienda ospedaliera universitaria e dall'Azienda tutela salute, in adesione alla quinta Giornata internazionale della Fisica medica, la conferenza è partita dalla madre della Fisica medica, Madame Curie, vincitrice di due Premi Nobel per la Fisica (1903) e per la Chimica (1911), per poi affrontare temi cruciali come la salute delle donne, il rapporto tra università, ricerca, medicina e territorio, le difficoltà affrontate dalle donne: si pensi che Marie Curie, nata a Varsavia, è riuscita ad ottenere una cattedra alla Sorbona di Parigi in un periodo in cui alle donne era preclusa l'istruzione.

Le donne, non per caso, sono state protagoniste della conferenza. Dopo la lectio magistralis del rettore, sono intervenute Rossana Bona ed Angela Poggiu, fisici medici (Ssd Fisica sanitaria Ats–Aou Sassari), per illustrare i compiti e le prerogative del fisico e per trattare l'ampia tematica delle radiazioni ionizzanti in ambito sanitario dal duplice punto di vista radio diagnostico e terapeutico: la verifica della qualità delle immagini, l'imaging medico nucleare prodotto con la Positron emission tomography e la Computed tomography, il ruolo del fisico medico in oncologia nelle radioterapie ed in tutto l'iter terapeutico sono alcuni degli argomenti trattati. Ha chiuso l'evento la relazione di Valeria Sipala, ricercatrice dell'Università di Sassari e dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, che ha illustrato le recentissime ricerche in Fisica medica attualmente svolte all’Uniss e che riguardano principalmente la tomografia con protoni. Infatti, l'Ateneo sta contribuendo alla ricerca di base con un affiatato gruppo di ricercatori che si occupa dell’utilizzo di protoni, costituenti del nucleo atomico, per la cura dei tumori. Ad oggi, esistono in Italia solamente due centri di terapia con protoni e la materia di studio è ancora ampia, e gli sviluppi futuri sono inimmaginabili.

La conferenza si è aperta con l'introduzione di Piergiorgio Marini (responsabile Ssd Fisica sanitaria Ats-Aou Sassari) e con i saluti di Antonio D'Urso (direttore generale Aou Sassari). La Giornata internazionale della Fisica medica è stata istituita su proposta della Iomp, l’organizzazione internazionale dei fisici medici, rappresentata in Italia dall’Associazione italiana di fisica medica, composta da oltre mille fisici medici, che operano in strutture sanitarie pubbliche, private ed università.

Nella foto: un momento della Giornata
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