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Red 25 ottobre 2017
Caccia al cinghiale: via ai controlli sanitari
In vista dell´avvio della stagione venatoria, previsto per mercoledì 1 novembre, il Servizio Veterinario Ats-Assl Sassari ha programmato una serie di riunioni formative ed informative nel territorio, per sensibilizzare tutti i cacciatori al rispetto delle misure sanitarie per la peste suina africana e per la trichinella da applicarsi sui cinghiali cacciati


SASSARI - In vista dell'imminente avvio della stagione venatoria, previsto per mercoledì 1 novembre, il Servizio Veterinario Ats-Assl Sassari ha programmato una serie di riunioni formative ed informative nel territorio, per sensibilizzare tutti i cacciatori al rispetto delle misure sanitarie per la peste suina africana e per la trichinella da applicarsi sui cinghiali cacciati. Le riunioni, rivolte esclusivamente ai referenti delle varie compagnie di caccia, sono iniziate oggi (mercoledì), ad Ozieri ed a Nulvi. Prossimi incontri domani, giovedì 26 ottobre, alle 18, nel Centro sociale Sala comunale in Piazza Nassiriya, a Bono, e nella sala riunioni dell'Assl di Sassari, nella Palazzina H di Via Rizzeddu 21.

In occasione delle riunioni, il Servizio veterinario provvederà alla consegna ai cacciatori, indipendentemente dai territori di caccia, di tutto il materiale necessario ad effettuare i campionamenti richiesti dalla normativa e a dare tutte le informazioni riguardo la logistica. «Si auspica, anche per quest’anno, la collaborazione dei cacciatori per poter raggiungere un campionamento cospicuo che consenta di avere informazioni sempre più attendibili sulla situazione sanitaria del selvatico, al fine di poter escludere che il virus della peste suina africana circoli tra i cinghiali col rischio di trasmissione ai domestici», spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione Francesco Sgarangella.

«La dimostrazione dell’assenza di circolazione del virus nei cinghiali, infatti, è di fondamentale importanza per il controllo della malattia nel territorio e per la tutela degli allevamenti domestici, oltre che necessaria per consentire la revoca delle aree infette per il selvatico». Inoltre, i controlli consentiranno di escludere la presenza della trichinellosi, ancora presente nel territorio regionale, causa di gravi patologie legate al consumo di carni eventualmente parassitate e non controllate.
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