E´ stato pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune di Sassari è pubblicato il bando per diventare tutore volontario per minori stranieri non accompagnati
SASSARI - Cambiare il futuro di un ragazzo arrivato in Italia senza genitori, insegnargli i suoi diritti, assisterlo nelle decisioni difficili, affiancarlo nel suo percorso di istruzione e formazione. Non è un’adozione, non è un affido. È una guida, per aiutarlo a capire il Paese in cui vive. Sul sito internet istituzionale del Comune di Sassari è stato pubblicato il bando per diventare tutore volontario. I minori stranieri non accompagnati sono bambini, ragazzi, ragazze che scappano da fame, guerra e violenze, in cerca di un futuro migliore, che si trovano in Italia da soli, senza l’assistenza dei genitori o di altri adulti responsabili per loro. La loro giovane età e gli ostacoli che potranno incontrare li mettono in una condizione di grande bisogno e vulnerabilità.
Tra le necessità essenziali di questi ragazzi c’è la tutela legale, cioè la presenza di una persona che abbia la responsabilità di curare i loro interessi ed il loro benessere, di garantire l’ascolto del loro punto di vista e di rappresentarli esternamente per gli atti con valore legale che non possono compiere da soli. La legge 47 del 2017 ha istituito la figura del tutore volontario, che può essere qualunque privato cittadino selezionato e adeguatamente formato. Il Comune di Sassari aderisce alla campagna di sensibilizzazione promossa dalla Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza e supportata sul territorio dall’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo.
Lo scopo è sviluppare un cambiamento culturale che mira a promuovere un modello di “genitorialità diffusa”, con lo scopo di rafforzare la relazione umana che si crea tra adulti e minori stranieri non accompagnati. In Sardegna, i minori stranieri non accompagnati, secondo il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, sono 826. La selezione e la formazione degli aspiranti tutori è affidata ai garanti regionali e delle province autonome per l’infanzia e l’adolescenza ed all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza dove non è presente il garante, come in Toscana, Sardegna e Abruzzo.
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